Un tranquillo week-end di scopate
Data: 13/11/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: mimma_goose
... sue protuberanze mi impensieriscono non poco… Sono così sode e turgide… ma temo che un giorno possano crescere e gonfiarsi… finanche suppurare… Stetti al gioco. Misi le mie mani sopra le sue. — Pazienza, dottore… Vorrà dire che me le dovrà controllare spesso… E sotto… invece… come va? Va tutto bene, lì? A quel punto mi ribaltò sotto di lui. Non vi ho detto che da tempo mi facevo depilare completamente dall'estetista, quindi la mia fica nuda era sempre in bella vista. Si allungò verso il comodino e prese il telefono, completamente rinato dopo essere rimasto per ore chiuso in una scatola con il riso. Scattò un primo piano del suo cazzo dentro di me e mi mostrò la foto. — Come può vedere, signorina, ogni cosa è al posto giusto — mi disse muovendosi lentamente dentro di me. Mi lasciò il telefono in mano. Presi a scorrere la galleria delle immagini. Aveva solo foto di me, rubate in un qualsiasi momento della mia vita. Lo guardai e vidi che mi fissava di nuovo intensamente. — Te lo avevo detto che ti volevo da moltissimo tempo. Io ti amo, Paola. Gli sorrisi dolcemente. — Anche io ti amo, Andrea. Abbandonai il telefono il letto e ricominciammo a baciarci. Inutile dire che scopammo per tutto il pomeriggio. Uscimmo solo per andare a cena allo stesso ristorante del giorno prima e ritornammo velocemente in albergo. Quella sarebbe stata l'ultima notte che avremmo potuto passare insieme tranquillamente, senza che nessuno potesse interferire. Passammo buona parte della notte ancora a fare ...
... l'amore, con lui che mi veniva dentro sempre. La mattina dopo ci svegliammo un po' in ritardo. Dovevo ancora fare la valigia, ma buttai dentro tutto alla rinfusa, e basta. Prima di aprire la porta, Andrea mi fermò. — Ti ricordi quello che ti ho detto all'inizio della nostra vacanza? Di quanta strada abbiamo fatto? — Annuii. — Alla fine abbiamo fatto proprio quello… Siamo rimasti chiusi in camera per tutto il tempo. — Non mi è dispiaciuto, Andrea… In fondo era quello che volevamo entrambi. — Esattamente… — e mi baciò. Andrea si era preso un giorno in più di ferie, quindi facemmo rientro con calma. Una volta a casa, nel pomeriggio Andrea venne in camera mia a parlarmi. — Paola… io voglio che andiamo a vivere insieme. Ti sembrerà folle, ma non desidero altro che stare sempre assieme a te. — Anche per me è così, Andrea. So che non amerò altri che te. Per me va bene. Dobbiamo solo convincere mamma e papà. — Non devi preoccuparti di questo. Papà mi ha già dato il permesso di usare la casa dei nonni. Possiamo trasferirci lì anche subito. Non occorreranno neanche fare dei lavori particolari, come sai l'aveva fatta ristrutturare qualche anno fa. Dobbiamo solo attivare i contatori, fare il cambio di residenza e comprare l'arredamento che manca. — Davvero? — chiesi incredula. — Sì, Paola, è la verità. Papà e mamma lo sanno che io ti amo, e che te lo avrei chiesto. Non devi preoccuparti per loro, sono d'accordo. E così, in poco più di tre settimane ci trasferiamo. Meglio così, perché già ...