1. Turpe mente


    Data: 14/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: BIMBA79

    ... lamento più che un respiro, incapace di muovermi, parlare, ragionare...sua... fino ai confini dell'irragionevole.Lui brutale, continuò"Guardati, ti basta vedere il mio cazzo duro, per farti guaire, ti basta sentirti chiamare troia per sbavare, ti basta sapere che ti potrei fare di tutto, non hai un briciolo di dignità, guardati!?"A quelle parole non provai nemmeno a controbattere, anzi, risposi con dei gemiti quasi strazianti, con gli occhi socchiusi e la mente annebbiata da quelle parole, un turbinio di sensazioni indecenti mi travolse.Tremavo, mentre un desiderio viscerale dilaniava la mia carne, lasciando le impronte delle mie unghie sulle cosce nude, maledicendo l'aver indossato quegli maledetti shorts, consapevole fin troppo di averli già bagnati.Mi sentivo sprofondare nel vuoto, mentre la pelle veniva solcata da intensi brividi, il fiato pareva pesarmi in gola, respirando quasi a fatica , come se ci fosse, ancora, il cazzo di quell'uomo stupendo a tapparmi la bocca.A farmi annaspare nell'oblio.Sentivo riversarsi fuori dal mio corpo viscidi, dolci, umori, senza più morale, ne vergogna, alcuna.Lui, si guardò attorno, pochi tavolini occupati in quel delizioso dehors, complice una giornata splendida e un orario inusuale. Io seduta nell'angolo più esterno, con alle spalle i pannelli di legno come a volermi confinare in quel angusto spazio, lui di fronte a me...non per un caso.Tutto mi fu chiaro, ormai ne ero vittima, tutto era stato calcolato, persino i pantaloni che ...
    ... indossavo."Scenderemo a fare colazione, poi faremo quella gita alle rovine di cui parlavamo l'altro giorno con gli altri, indossa qualcosa di comodo, tesoro"erano state le parole di lui, e ora cominciavo a capire, cominciava a farsi largo nella mente quel terribile presagio di arresa che sentivo eruttare fin nelle viscere.E sempre più consapevolmente agoniavo il suo veleno. Volevo lui, lo volevo più di quanto fossi disposta ad ammettere."Non hai nulla da dire troia?!" sussurr�."Forse, che sei un maledetto figlio di puttana?" sbiascicai, con la voce rotta dal desiderio che feroce mi stava aggredendo."Tutto qui? - chiese lui con tono provocatorio - eppure da quelle labbra da pompinara, stanotte, ne sono uscite di parole indicibili, volgari, putride come la tua anima, te ne sei forse scordata, puttana?"Finì il discorso portandosi il bicchiere alle labbra, con un mezzo sorriso di chi &egrave ben consapevole dell'effetto che provoca.Respirai forte, vittima della carnalità di quelle parole, inarcandomi appena, con ancora le dita conficcate nelle cosce.Quasi estasiato mi vide prender fuoco sotto ai suoi occhi, uno spettacolo che gli fece bagnare il cazzo costretto sotto al tessuto"Apri le gambe, voglio vedere se hai insozzato i pantaloni!"Un gemito, mentre sprofondavo con la testa di lato, fu la mia unica risposta, non mi opposi lo feci lentamente guardandomi intorno, accorgendomi di non essere più in compagnia di solo poche anime in quel locale.Portandomi le dita alla bocca e fermandole ...