Amiche
Data: 14/11/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: skizzoinfoiato, Fonte: Annunci69
... naturale?"
"troveresti naturale baciare una ragazza?"
"non una ragazza, né una donna .... solo te!"
"davvero?"
Le sue mani mi stavano accarezzando le cosce molto al di sopra del ginocchio, non avevo mosso un dito per fermarla.
Mi passò un dito a scostare i miei capelli che nascondevano parte del viso, mi carezzò la guancia, ci fissammo a lungo.
"Sofi... tu hai ami baciato una ragazza?"
"che scherzi?!" disse con tono schifato.
"uhm...."
"no, scusa non te la prendere, è solo... solo che... oddio è difficile!"
"ti fa schifo?"
"non è quello che intendevo, non l'ho mai fatto mi vergogno, non so ... non saprei"
"vale anche per me... lo scopriamo assieme?"
La stanza cadde in un silenzio surreale quanto al luce, un giallo caldo proveniva dall'abat jour del comodino, per altro nemmeno tanto forte, direi intima quanto basta.
I volti si avvicinarono come due poli opposti di una calamita, le labbra si posarono le une sulle altre.
Una volta tira l'altra e i baci si susseguivano a ritmo cadenzato.
Capii così che un bacio saffico è totalmente diverso da un bacio eterosessuale, dove prevale una passione quasi istantanea. Era diverso, come se entrambe si cercasse di stabilire con quei baci quella giusta alchimia da rendere il momento eterno, e si concedesse all'altra se stessa.
Una danza erotica di baci col solo fine di avere accesso al centro erogeno del cervello. Non pensavo, ne avrei mai pensato che si potesse solo con i baci raggiungere ...
... una situazione catartica di assuefazione da piacere.
Trovammo così un nostro modo di comunicare, le mani al pari dei baci che col passare del tempo diventavano più intensi e voluttuosi, così esse iniziarono a prendere confidenza col corpo e le sinuosità reciproche.
Vania fu la prima a posare le sue mani sul mio seno, niente di speciale, una seconda, da tempo progettavo di avvalermi della chirurgia per farne uno più proporzionato al mio fisico.
Bastò sentire la mano socchiudersi sulle mie piccole tette per farmi gemere e sobbalzare, fu come esser toccata per al prima volta, fu una scarica di adrenalina al cervello. Il mio gemito fi male interpretato da Vania che si ritrasse.
"no, ti prego continua!", tornando a baciarci le mani tornarono in posizione.
Anche io andai in esplorazione e con la punta delle dita risalii, sfiorando il tessuto di seta, dai fianchi fino all'attaccatura del suo seno, era una quarta ben proporzionata, i seni erano così vicini e adesi che non c'era spazio fra essi , e ciò si vedeva in modo generoso anche con maglie che lasciavano, pur nella lor castità, poca immaginazione a cosa nascondessero. Erano due poponi belli grossi e maturi, soffici ma sodi, scusate la contraddizione ma capirete bene cosa intendo.
Risalii ventralmente sfiorando tutta la curvatura delle grosse mammelle, ne ero già affascinata e sentendole sotto il mio tocco avvertii lo scombussolamento che si rifletté nel mio basso ventre, iniziai a bagnarmi.
Apprezzai non poco ...