1. Lavorando il legno


    Data: 15/11/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: ufficialeinferiore, Fonte: Annunci69

    Dopo diversi mesi trascorsi in collegio e grazie ai buoni giudizi dei salesiani, i miei genitori si tranquillizzarono e pensarono che ero finalmente tornato sulla "giusta" direzione sessuale.
    
    In realtà, come avrete capito dai precedenti racconti, l'unica cosa retta, o meglio eretta, che gradivo erano i bei peni di alcuni compagni di scuola.
    
    Gli incontri di gruppo con Lorenzo, Giuseppe e Davide erano sempre sporadici perchè i rischi di essere visti erano troppo elevati ma, in compenso, ciò mi consentiva di fare l'amore quasi tre volte al giorno ... prendendoli singolarmente.
    
    Non continuerò a raccontare del collegio perchè ritengo che non ci sia nulla di estremamente eccitante nell'elencare sempre gli stessi atti sessuali fatti quotidianamente con dei coetanei ... incontro Lorenzo, gli faccio un pompino mentre mi dilata il culetto, mi prende analmente, gode e mi viene in bocca ... a seguire incontro Giuseppe con la stessa sequenza e, quasi sempre, le stesse cose le facevo con Davide.
    
    Quello che racconterò oggi sarà invece l'incontro con Fabrizio il falegname.
    
    Nel collegio veniva sempre un ragazzo sui treanta anni per fare varie riparazioni agli infissi ed ai mobili in legno.
    
    La lavorazione del legno era un'arte che mi aveva sempre affascinato così, nei pochi momenti liberi, cercavo di carpire i segreti di tale lavorazione a mastro Fabrizio.
    
    Erano mesi che collaboravo con lui e stavo iniziando ad acquisire una discreta manualità.
    
    Con l'arrivo delle ...
    ... vacanze estive chiesi ai miei genitori di farmi lavorare per tutta l'estate nella bottega del mastro ed essi, con mio grande stupore, acconsentirono.
    
    Alloggiavo in una cameretta nel retrobottega dell'artigiano e mangiavo in casa dell'uomo che, nei giorni a seguire, mi spiegò che si era sposato a venti anni ma dopo pochi mesi di matrimonio la moglie l'aveva lasciato e si era trasferita a Londra e lui non avevavo più voluto cercarsi una compagna. Dopo cena tornavo nel retrobottega e li rimanevo a rompermi le scatole fino alla mattina seguente.
    
    Iniziai a lavorare il legno e, nelle poche ore che il mastro mi lasciava solo mentre lui andava a casa dei clienti, iniziai a prepararmi dei giochini erotici per passare le serate.
    
    Per prima cosa costruii due paletti a forma di pene in pioppo. Ne feci uno di normali dimensioni per darmi del piacere anale mentre l'altro era gigante e lo utilizzavo per simulare un pompino.
    
    Quello per l'ano era solamente un pò più largo nella parte iniziale per simulare la cappella ma per il resto era completamente levigato. Dopo averlo inumidito con la saliva entrava agevolmente nel mio sfintere e mi sembrava veramente di sentire una cappella che mi dilatava il muscolo anale.
    
    Quello gigante, di circa 6 cm di diametro, l'avevo invece scolpito per bene ed aveva uno sbalzo arrotondato che simulava una cappella di 5-6 cm. Gli avevo fatto delle belle scalanature che simulavano una grossa vena ed il filetto che tanti uomini amano farsi leccare. Avevo ...
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