1. Lavorando il legno


    Data: 15/11/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: ufficialeinferiore, Fonte: Annunci69

    ... infine creato una base per entrambi i peni, al posto dei testicoli, che mi consentiva di poggiarliin posizione eretta su una sedia o sul letto.
    
    Ogni sera, prima di andare a letto, mi spogliavo competamente e mi mettevo a pecorina sul letto, poggiavo il pene più piccolo sul materasso ed iniziavo a leccarlo avidamente mentre con la mano sinistra mi inumidivo l'ano. Aumentando il ritmo del pompino al paletto mentre, contestualmente, forzavo lo sfintere a far entrare l'indice ed il medio.
    
    Entrate entrambe le dita l'eccitazione era già ai massimi livelli. Non mi restava altro da fare che liberarmi l'ano ed infilarci il pen finto che tanto a lungo avevo leccato impalandomi con crescente vigore per sentirmi violato.
    
    Aumentavo il ritmo della penetrazione anale con la mano sinistra mentre con la destra prendevo il pene gigante per succhiarlo lussuriosamente.
    
    Nel primo mese di permanenza alla bottega ero riuscite a raggiungere sempre l'orgasmo senza mai toccarmi il pene perchè il massaggio prostatico del pioppo mi aveva fatto fare delle sborrate clamorose.
    
    Alla fine di ogni sessione di autoerotismo nascondevo i due giocattoli sotto il materasso nella goduriosa attesa di poterli nuovamente utilizzare il giorno seguente.
    
    Comunque, per arrivare al sodo dei fatti, una sera, dopo aver cenato con il mastro, tornai in camera e trovai i due peni finti sul letto. Quasi svenni dalla paura di essere stato scoperto e dalle conseguenze di ciò. Mi precipitai sui due oggetti e ...
    ... notai che qualcuno vi aveva fatto due filettature alla base e vi aveva poggiato una lettera:
    
    "Ti ho visto giocare e la cosa mi ha eccitato da impazzire. Se vuoi scoprire come usare le due filettature vieni in Piazza Daidone con i due peni."
    
    Ero terrorizzato dall'idea che qualcuno potesse dire ai miei genitori che mi piacevano ancora gli uomini così decisi di andare nella Piazza indicata per evitare che si spargesse la voce.
    
    La Piazza era piccolissima e molto buia ma appena arrivai si aprì un portoncino e sentii la voce di Fabrizio che mi diceva di entrare. Rimasi esterefatto dalla scoperta ma non indugiai oltre ed entrai nel portone. Vidi il viso del mastro e notai che mi guardava con occhi dolci; non appena la porta si chiuse alle mie spalle lasciandomi al buio sentii le sue labbra che si poggiavano sulle mie ed il suo corpo possente che mi spingeva contro il portone.
    
    Dischiusi istintivamente le labbra e la sua lingua si insinuo nella mia bocca. Ci baciammo appassionatamente mentre lui mi prendeva per i fianchi e mi sollevava da terra di qualche centimentro.
    
    Cavolo, la situazione mi stava sfuggendo di mano prima ancora di capire cosa stesse accadendo ma oramai ero in ballo ed era talmente tanto che non sentivo un pene caldo e pulsante che non mi sarei tirato indietro per nulla al mondo. Ancora sollevato da terra misi le mani sul petto di Fabrizio ed iniziai a sbottonargli la camicia. Gli leccai un capezzolo e lui mi fece scendere nuovamente con i piedi per terra. ...
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