1. Il vicino impiccione


    Data: 15/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Cuckold Etero Autore: Valery92, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualcosa di vago. Poi non venitemi a dire che non sono educata!Finisco di stendere i panni e riesco brillantemente a glissare a tutte le domande impiccione di Giacomo quando mi offre qualcosa da bere. A quel punto il muro di indifferenza che avevo tentato di erigere tra me e il vicino cade. Il muro cade perché c�era una gran afa e la caraffa che Giacomo teneva su di un tavolino sulla terrazza era tipo mille miglia più vicina delle bottiglie che tenevo nel frigo. Mi sembrava che in quel momento stessi morendo di sete e ci fosse, appunto, solo quella caraffa. Giacomo, oltretutto, rincara la dose dicendo che si trattava di sangria. Dannazione! E ora chi gli dice di no?Mi avvicino al suo balcone che è attaccato al mio diviso solamente da una piccola ringhiera. Mentre lui mi riempie un bicchiere scavalco il divisorio e sono da lui. Appena atterrata sulla sua terrazza mi accorgo troppo tardi del tragico errore che avevo commesso.Prima, quando ero entrata in casa, mi ero tolta gli shorts e la faccenda della borsa del mare ancora piena mi aveva fatto dimenticare quel non troppo piccolo dettaglio. Indossavo un paio di mutandine a vita bassa e sopra portavo un top rosa piuttosto scollato sia davanti che dietro. Non indossavo nemmeno una delle mie solite magliette lunghe che mi sarei potuta tirare un po� giù per coprirmi.Ero imbarazzata ai massimi livelli; ma ripensandoci meglio, il divisorio tra i nostri due balconi era una normalissima ringhiera. Quindi, mentre prima stavamo ...
    ... parlando, Giacomo doveva aver già visto tutto. E bravo il vecchio.Dovevo essere veloce; ma soprattutto non volevo fare la figura della tipa che se ne va in giro in mutandine senza saperlo. Dovevo simulare indifferenza. Ci voleva la mia migliore faccia da poker. Il vero problema che con i giochi di carte faccio veramente schifo.Giacomo mi allunga il bicchiere colmo fino all�orlo. Mi appoggio al bordo della ringhiera con disinvoltura e me lo scolo quasi tutto di un fiato. Era molto carica quella sangria. Anzi potevo dire che era SanGiovese con qualche scorzetta di frutta in qua e là.- L�hai fatta un po� carica vero? �-Ti piace vero? Il vino è di quello buono che mi faccio dare da un mio amico. -Giacomo sorride e mi allunga un altro bicchiere. Ho ancora in mano quello vecchio che non so dove appoggiarlo quando prendo anche quello nuovo.- Perché non ti siedi? Cosa hai combinato stasera in giro?- E mi indica una sedia proprio lì vicino.Valuto attentamente l�offerta. Sulla sedia avrei potuto accavallare le gambe e mantenere uno straccio di decenza, ma mi sarei potuta sobbarcare in una lunga chiacchierata; e io volevo tagliare il più possibile.Alla fine mi siedo e con il bicchiere che mi tengo sulle gambe tento di coprire il più possibile.- Tutto come al solito, mi sono fatta una passeggiata con le amiche per il lungo mare. -- Piace anche a me. Con la mia signora facevamo avanti ed indietro anche per tre o quattro volte. Non ci stancavamo nemmeno. �- Davverò? E� sempre bello uscire d�estate ...