1. Una foglia di Ginkgo pt.1


    Data: 15/11/2018, Categorie: Lesbo Autore: LilyLuna87, Fonte: EroticiRacconti

    ... lavorativa si componga solitamente da pantaloni della tuta e magliettoni, oggi ho scelto un vestitino a fiori morbido ma abbastanza scollato abbinato a dei pantacollant neri... devo pur sempre lavorare a terra con i bambini... mi sono concessa anche di lasciare sciolti i miei lunghi capelli ricci sperando non finiscano tirati malamente da qualche bimbo... Percorro i corridoi del centro ed arrivo allo studio di Valeria, la porta è aperta. Non resisto alla tentazione e spio dentro: è seduta per terra in modo scomposto, sta bevendo un caffè mentre guarda fuori dalla finestra. Ha i capelli in disordine, come sempre, una camicia bianca le fascia il busto mentre sotto ha indossato dei jenas scuri... un calore familiare mi attanaglia il ventre mentre la guardo... “Ehmmm... È troppo presto?” “Hey! No figurati! Vuoi un caffè?” “Volentieri!”. I minuti passano veloci mentre ci scambiamo qualche frase di convenienza, mi sento a disagio. Non mi capita con molte persone ma con lei non mi sento mai rilassata. Mi sistemo con movimenti decisi le pieghe del vestito mentre arriva Fabrizio con sua mamma a salvarmi dal silenzio imbarazzante che è sceso tra di noi... Come i passati giovedì la terapia inizia: estraggo dalla borsa il mio quaderno dove prendo solitamente appunti mentre ti osservo lavorare. Anche oggi hai una voce calda e rauca, canti con spontaneità per i bimbi e ti muovi in modo armonioso nella stanza. Dopo 45 minuti mi rendo conto di essermi completamente scordata di scrivere... ...
    ... il quaderno è appena scarabocchiato. Cazzo spero che tu non te ne sia accorta. Verso la fine dell'ora mi chiedi “ti va di pitturare con noi?” Fabrizio usa le mani per manipolare la pittura, io e Valeria lo seguiamo ritagliandoci qualche minuto di svago fino a quando Fabrizio non allunga una mano sporca imbrattandomi la guancia. Ci mettiamo a ridere e mi stacco per andare in bagno a pulirmi. L'ora finisce e mentre salutiamo Fabrizio ci appartiamo nello studio per discutere della seduta. Non c’è una scrivania ma un tappeto con tre cuscini e un tavolino basso. Ci sediamo con un caffè in mano. Come temevo cala nuovamente un silenzio imbarazzato, guardo fuori dalla finestra quando con un movimento fluido mi sfili il quaderno da sotto al braccio e lo apri sulla data di oggi... “No!” Ed eccola lì, la mia ammissione di colpa. Avrò scritto quasi neanche due righe sulla seduta di oggi ed al posto dei soliti appunti dettagliati trovi una piccola foglia di ginkgo scarabocchiata. Mi guardi seria senza dire una parola, io avvampo di vergogna mentre il silenzio cala su di noi sconcertandomi. “Io... beh oggi non sono molto concentrata, scusami. So che non è professionale da parte.mia ma ho seguito attentamen...” “Luna...” Sento la tua voce interrompermi, è più bassa e rauca del solito, i tuoi occhi due fuochi ardenti puntati sul mio viso :“Luna... sei... sei ancora sporca di pittura...” “C-cosa?” il tuo viso si apre in un sorriso, il mio ventre si contrae... Mi porto una mano alla guancia “ma ...