1. Da Lorena


    Data: 18/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: 1945

    ... lingua sulla clitoride e ad altri accorgimenti, l’esperienza dello squirtire; fu tanto imbarazzante quanto favolosa. Spesso ero sui sedili dietro dell’auto, a pecorina, mentre lui mi leccava o scopava stando all’aperto. La gonna arrotolata sulla schiena con lui in piedi fuori dall’auto, uniti solo dal suo pene nella mia micina, con il suo sguardo che spaziava per la campagna e mentre mi scopava era capace di raccontarmi quello che vedeva succedere intorno a noi. Era un po' pazzo, ma mi piaceva. Mi veniva spesso sul culo per poi ripulirlo con un fazzolettino di carta, mentre io dovevo pulire il suo pene solo utilizzando le mie labbra e bocca. Anche questo mi piaceva, specialmente se questa pulizia glielo rimetteva in tiro pronto per un nuovo gioco. Fin dalle prime volte mi chiese, facendomi vedere il suo bel telefonino, posso farti delle foto o fari un video? Poi le vediamo insieme. All’inizio mi opposi, poi mi convinse dicendo che li rivedevano insieme, erano solo per noi. Mi scoprii disponibile a questa nuova esperienza e a rivedere con lui spezzoni dei nostri amplessi che ci eccitavano nuovamente. I video e le foto erano tutti custoditi in un’unica cartella e diceva che quando avessi voluto li avrebbe cancellati tutti. Ora mi rendo conto della mia incoscienza, e riflettendoci mi dò delle giustificazioni. Anche noi donne sentiamo gli anni che fuggono e quella “ansietà” che cattura tanti uomini di età avanzata. Loro sono giustificati e noi? Comunque il mio era un piacevole ...
    ... gioco che ritenevo di poter interrompere quando volevo e che nulla andava ad influenzare del rapporto con la mia famiglia, che sciocca, Da quella complicità i nostri rapporti durante le giornate lavorative cambiarono. Stavamo attenti che nessuno potesse sospettare del rapporto extra lavorativo che ci univa, ma vi erano piccoli cose difficilmente visibili ad altri che parlavano della nostra nuova complicità. Quella mano che sfiorava la mia, il sentirmi il suo sguardo sul mio corpo come a rivedere il piacere a lui dato e ricevuto, quelle occhiate che dicevano: quando possiamo incontrarci? Mi piaci. Ti voglio. Fu un periodo di intensa, leggera, spensieratezza extrafamiliare. Nei giorni successivi i nostri rapporti sessuali si intensificarono, sarà stata la primavera. Rubiamo sempre più ore alla famiglia e su una, non prevista, richiesta del cliente siciliano con la scusa di completare il contratto organizziamo una nuova uscita. Non ci sembrava fosse vero. Sapevo sarebbe stata una notte particolare e volevo prepararmi degnamente. In modo innocente gli chiesi se avesse qualche desiderio particolare. Avevo imparato da lui. Questa era una delle cose che mi piaceva di lui. Non aveva paura o vergogna di chiedere. Mi diceva sempre: domandare è lecito, rispondere cortesia. Diceva: puoi sempre dire di no. A posteriori poche volte dissi no alle sue richieste. Per quell’occasione lo stupii anticipandolo. Mi rispose: sei una donna bellissima, espressione di assoluta femminilità, non voglio ...
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