1. Da Lorena


    Data: 18/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: 1945

    ... dormire. Mi fece girare di spalle e cosa inusuale prese da sopra, chiusa nella sua mano, una mia tetta. Appoggiò il viso sulla mia schiena e dopo non so perché neanche un minuto dopo dormivo. Fui svegliata durante la notte da una strana sensazione, Riccardo. Non credevo che potesse avvenire durante il sonno. Ero di spalle a lui con una gamba sollevata appoggiata alla sua che in quel modo me le teneva divaricate ed il suo pene era dentro me che percorreva avanti ed indietro la mia vagina. Sapete cosa disse? Finalmente ti sei svegliata, pensavo di dover fare tutto da solo. Le sue mani mi stavano impastando le tette come fossero una novità. Mi sentivo la passera calda e ricettiva, ma ero tutta ricettiva. Mi piaceva. Accoglievo con piacere il suo pene. L’ esserne consapevole mi fece partecipare attivamente alla nuova copula, non cambiammo sino a che lui non mi diede per la terza volta quella notte il suo sperma. Non raggiunsi l’orgasmo ma fu egualmente piacevole. Mi sentivo calda come una gatta che faccia le fusa. Poi mi tirò a sé infilandomi il braccio sotto il fianco e appoggiati l’una all’altro, beandoci del calore dei nostri corpi, viso a viso, ci baciammo lungamente e dolcemente scambiandoci come per gioco lingua e saliva. Stava albeggiando e Riccardo disse: è tardi meglio che torni nella mia camera prima che qualcuno mi veda uscire dalla tua; il solito “non si sa ma”i. Si alzò e vestì sommariamente per tornare alla sua camera, ma prima tornò a me che supina sul lenzuolo ...
    ... lo guardavo. Con gesto improvviso spostò il lenzuolo che parzialmente mi ricopriva lasciandomi scoperta e nuda alla sua vista. Gli dissi: che fai? Lui con un sorriso smagliante mi disse: voglio vedere per l’ultima volta questa notte quanto sei bella. Si allungò su me e con la mano toccò delicatamente la mia patatina facendo scivolare le dita sui peli che la coprono. Poi si piegò e le diede un leggero bacio che fece risalire alla pancia e poi, prima ad un capezzolo e poi all’altro; infine arrivò al mio viso. Un casto bacio sulla fronte sul naso e poi le sue labbra sulle mie. Leggere, non premevano. Spinsi piano le mie contro le sue e sentii la sua lingua far capolino e d insinuarsi tra le mie labbra. La accolsi nella mia bocca andandogli incontro con la mia. Fu un dolce, lento, ultimo bacio poi si rialzò ed andò, quando giunse alla porta si rigirò mandandomi un ultimo bacio con la mano. Uscì. Mi ricoprii con il lenzuolo; volevo ancora dormire. Pensai che mi sarei ricordata a lungo di quella notte. Mi addormentai. Il rientro a Milano fu formalmente normale, ma eravamo consapevoli che eravamo più uniti. La sera, ciascuno era presso la propria famiglia nella sua normalità Quel giorno, a casa, presi la pillola del giorno dopo. Mi piaceva la penetrazione anale, ma a mio marito non concessi mai, nonostante non fossi più vergine, il culo. Primo motivo: non me lo chiese mai avendo avuto già tanti rifiuti nel passato. Secondo motivo: non mi sentii di proporglielo io, avevo il timore di ...
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