1. ICO “Tribute” - La ragazza di luce


    Data: 19/11/2018, Categorie: pulp, Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti

    Scese la scala a pioli in fretta e furia, convinto che la gabbia avesse toccato terra. E invece no. Quando si voltò verso il cerchio di pietra, la ragazza era ancora sospesa nel vuoto. Più precisamente, a circa un paio di metri da terra. Accidenti! E adesso come la faceva scendere da lì?! Ico provò a sistemarsi sotto la gabbia e a saltare. Niente. Era troppo in alto. Anche prendendo la rincorsa, non ci arrivava neanche a piangere. E ci provò più volte! Con velocità diverse, tempi di salto diversi, provando addirittura a saltare una seconda volta a mezz’aria! Niente da fare. La strana ragazza rimaneva immobile nella sua piccola prigione. In piedi. Al centro. L’orlo del vestito continuava a danzare e, anche se Ico non vedeva bene dal basso, poteva giurare che lei lo stesse guardando davvero incuriosita. Soprattutto per quello strano balletto di salti in cui metteva anima e cuore. Ico si fermò da quella danza senza senso, molto simile ai movimenti che può fare una gallina che non vuole rassegnarsi davanti al fatto di non saper volare. Semi spinto alla rassegnazione, si guardò meglio attorno: davanti a sé c’era una porta esattamente uguale a quella che i cavalieri avevano aperto con la spada. Stessi idoli di pietra. Stesse rune. Anche se avesse liberato la ragazza, non ci sarebbe stata comunque possibilità di fuga. E come liberarla, poi? Non era ancora avvenuto un miracolo che gli permettesse di spiccare il volo, piegare le sbarre e portarla in salvo. Ico, si fece prendere per ...
    ... un attimo dallo sconforto. Sarebbe morto davvero lì. I suoi piani di fuga gli sarebbero sfuggiti dalle mani come la sabbia tra le dita. Risultando per di più un idiota nei confronti di quell’incantevole sconosciuta! Già si immaginava le sue parole: “Oh grazie! Mi hai liberata! Adesso fuggiamo da questo posto infernale! Ah...non sai come fare...? Non puoi spostare quegli idoli di pietra...? Eh beh certo, sei un ragazzo piccolo e magrolino...ah e sei vivo per miracolo...? Bene...” Tanto valeva gettarsi dalla rupe nell’oceano e sperare di non ammazzarsi nella caduta! Poi, l’illuminazione: spostare lo sguardo leggermente a sinistra. Una scala. Si accorse che vicino alla gabbia, a circa un metro e mezzo, vi era un piano rialzato. Poteva benissimo saltare sulla gabbia da quel punto. Certo...non sapeva cosa avrebbe fatto in seguito, ma era comunque un passo avanti! Sì arrampicò sulla scaletta, lo sguardo della ragazza sempre incuriosito come quello di un cerbiatto. Ico prese la rincorsa e saltò. I sandali fecero un rumoraccio a contatto con il ferro. E immediatamente, la catena che tratteneva quella piccola prigione, si spezzò. Evidentemente era molto vecchia e arrugginita, Ico non era così pesante. La gabbia crollò a terra con un sono schianto, riecheggiando probabilmente anche sulla spiaggia all’esterno. L’impatto spaventò la ragazza, che si aggrappò ad una delle sbarre. La porta della gabbia si deformò e si spalancò violentemente. Ico emise un urlo misto a sorpresa e spavento, ...
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