1. ICO “Tribute” - La ragazza di luce


    Data: 19/11/2018, Categorie: pulp, Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti

    ... stava perdendo l’equilibrio. Agitò le mani come un uccello per cercare di rimanere in piedi, ma senza successo. Cascò a terra in un modo che di aggraziato aveva ben poco. Di sedere. Un verso di stizza mista a dolore e imbarazzo gli fuoriuscì dai polmoni. E a momenti riceveva pure un trauma cranico da un bastone di legno cascato da qualche parte! Era una torcia appesa al muro, ma il casino che aveva combinato l’aveva probabilmente fatta cadere. Ico scosse la testa come un cane quando esce dall’acqua. Rimise insieme i pensieri e la vista. Una sagoma luminosa si materializzò nel suo campo visivo. La ragazza. I suoi piedi nudi. Completamente bianchi e quasi luminosi. Quasi non riusciva a distinguere un dito dall’altro. Sembravano due piedini stilizzati, delicati, leggeri, infantili. Ico sentiva quasi il freddo dell’acciaio sotto la pianta del piede per lei. I piedi fecero qualche passo. Si muoveva silenziosa, titubante. Si vedeva che non aveva mai messo piede fuori di lì. Ico la osservava affascinato e pietrificato, come se un suo minimo movimento la potesse spaventare. Il suo piedino sinistro entrò in contatto con il pavimento di pietra. Poi anche l’altro. Ico percorse con lo sguardo le sue caviglie, i suoi polpacci morbidi e snelli. Le gambe luminose sembravano sparire, anzi, entrare in simbiosi con il vestito. Sembrava che fosse una parte del suo corpo. Luminoso anch’esso. L’orlo svolazzava al vento. Solo il collo e le spalle erano neri. Ma un nero chiaro. Un nero luminoso. ...
    ... Non oscuro. Anche le sue mani, il suo viso emanavano luce. Il piccolo nasino quasi non si vedeva. La piccola e carnosa bocca sembrava appena disegnata, accennata sul suo muso. Gli occhi erano a mandorla e di un colore non ben definito, chiaro. Un misto di grigio, azzurro chiaro. Occhi color perla. I capelli erano corti, tendenti al grigio chiaro, quasi scompigliati sulla sua testa. Un uccellino appena uscito dal nido che emanava luce. Era come se la luce provenisse dal suo corpo e ci passasse attraverso, creando giochi di ombre sul suo stesso corpo. Era sicuramente più grande di lui, forse aveva tre o quattro anni in più di lui. Ma allo stesso tempo sembrava così piccola. La ragazza si guardò attorno, incuriosita e leggermente spaesata. Guardò a destra, in basso, in alto, a sinistra. I suoi occhi si spostarono su Ico: “Esad ahtn okd ar eti on” Parlava una lingua stranissima. Ico capiva qualcosa, gli sembrava parlasse in lingua runica. La sua voce era bassa, quasi un sussurro spaventato e curioso. Accennò un passo verso di lui. Ico emise un rauco verso, come per dire qualcosa. Ma morì nella sua gola. La debole fiamma del bastone faceva danzare le ombre sui muri, crepitando nel silenzio. La ragazza si fermò un momento, poi riprese a camminare verso di lui, meno titubante, più decisa. Ico cominciò a parlare: “Loro...loro hanno cercato di sacrificarmi perché ho le corna.” La ragazza si avvicinò a lui. Lui continuò a parlare: “I bambini con le corna vengono portati qui.” La ragazza ...