Giusy
Data: 25/11/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: BlackB, Fonte: EroticiRacconti
Quel giorno faceva troppo freddo per starsene in giro per la città, ma invitarla a casa mia sembrava troppo equivoco, quindi optai per un locale vicino casa. La verità era che non volevo spaventarla, avevo conosciuto Giusy solo da un mesetto e ormai uscivamo insieme da due settimane. La serata fu tranquilla, anche se il locale era pieno di ragazzini… oh forse dovrei essere un po’ più ordinata e darvi qualche informazione. Mi chiamo Elena e ho quasi trent’anni, non esattamente una ragazzina, e la ragazza con cui stavo uscendo ne aveva venti… si, dieci meno di me, capite ora la mia incertezza? Comunque quella sembrava la serata perfetta, eravamo affiatate, non del tutto lucide e almeno per quel che mi riguarda, molto eccitate. Cominciammo a baciarci e suggerii di uscire dal locale e magari fare una passeggiata, ma lei fece una smorfia così carina da farmi pentire di aver parlato. - Non mi va molto di camminare, sono stanca. - Magari in macchina, facciamo un giro – proposi dopo qualche secondo. Era un buon compromesso, che accettò subito. Entrammo in macchina, ma i soliti baci che ci scambiavamo prima di mettere in moto o dopo essere arrivate, si prolungarono più del solito. Mi ritrovai nella posizione scomoda del conducente che si protrae verso il passeggero… sapete, la solita posizione che ti fa venir voglia di smontare cambio e freno a mano… Le sue labbra erano caldissime e la sua lingua molto più audace del solito. Pian piano sentivo il mio corpo riscaldarsi e qualcosa più ...
... in basso, reagire. Il suo profumo riempiva la macchina e con il sapore dolce delle sue labbra era un mix perfetto, non avrei retto molto quel ritmo senza saltarle addosso. Provai a staccarmi da lei, ma mi cercava e tirava, cosa che in un primo momento, mi stupì. Ripresi fiato appoggiando la testa al mio sedile e l’osservai. Era incantevole, il viso completamente rosso per l'alcol o l’eccitazione… o be’ entrambe le cose. Gli occhi vogliosi che sembravano mangiare e bearsi della vista delle mie labbra… e le mani che continuavano ad accarezzarmi. Quasi non la riconoscevo, ma mi piaceva questo suo lato aggressivo. Spinsi il sedile all’indietro, creando un po’ di spazio tra me e il volante e le presi la mano sinistra, invitandola ad avvicinarsi. I nostri occhi si incontrarono e per un attimo vidi l’imbarazzo che l’accompagnava sempre riaffiorare, ma fu solo un attimo. Si spinse sopra di me e con difficoltà prese posto sulle mie gambe. Ora avevo le sue ginocchia ai lati dei miei fianchi, il suo fantastico sedere sulle mie cosce e il suo viso piegato contro il mio. Mi sovrastava, ma non mi dispiaceva quella posizione. Ci baciammo allungo assaporando l’una la lingua dell’altra, lottando e cercando di spingerci sempre più affondo. I suoi morsi mi eccitavano quasi quanto i suoi baci e le mie mani cominciarono ad accarezzarla lungo le cosce coperte dai jeans. La sentii sussultare a quel contatto e ansimare nella mia bocca in cerca di aria. Ne approfittai per scendere a baciarle il mento, ...