Giusy
Data: 25/11/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: BlackB, Fonte: EroticiRacconti
... baciai il collo, per poi leccare appena sotto l’orecchio. - Ora scendi e voglio vederti nuda sui sedili posteriori. Riprese fiato e le presi la maglia per permetterle di uscire e salire dietro, ma la trattenni per un ultimo bacio prima di vederla oltrepassare lo sportello. Scesi dall’auto e respirai affondo l’aria fresca della serata, dandole qualche secondo per riprendere fiato. Aspettai… Aspettai ancora, finché fu lei a chiamarmi. Mi piacevano queste piccole cose e quando aprii lo sportello fui più che felice di constatare che mi aveva ubbidito. Completamente nuda aspettava seduta, rossa in viso e meno audace di pochi secondi prima. Sembrava quasi aver perso quello slancio che l’aveva spinta sopra di me qualche minuto prima. Mi avvicinai e l’accarezzai dolcemente, per poi baciarla delicatamente. Non avevo fretta, dovevo faglielo capire, e anche se non era vero dovevo farle capire che non era tardi per tirarsi indietro. Sapevo che lo voleva e ormai, non sarebbe stata capace di scappare, ma se volevo risentire la ragazza audace di poco prima, dovevo tranquillizzarla. La baciai allungo, giocando con la sua lingua e accarezzandole il fianco con la mano destra, senza avvicinarmi troppo in alto o in basso. Fu lei a rendere le mie mani e spostarle sui suoi seni. Sorrisi e cominciai a massaggiarla ritmicamente, spingendola e facendola stendere sotto di me. Aveva dei seni fantastici, resi ancora più sensibili dal mio trattamento precedente, mi bastava sfiorare i capezzoli per ...
... vederla dimenarsi sotto di me. Mi sollevai appena, allontanandomi dal suo viso e smettendo di muovere le mani sul suo corpo portai l’indice sulle sua bocca. I nostri occhi si incontrarono e senza distogliere i nostri sguardi, Giusy aprì la bocca e cominciò a leccarmi il dito. - Ora l’altro – le chiesi avvicinando l’indice. Come una brava bambina eseguì aprendo la bocca e aspettando l’altro dito. Spostai le mie dita e ripresi a baciarla, scendendo con la mano. Lentamente le accarezzai il collo, scendendo lungo un seno, fino alla sua pancia e arrivando ai suoi fianchi. Mi fermai un attimo, prima di accarezzarle la coscia e passare, finalmente, al suo interno. Il calore che sprigionava il suo inguine mi fece subito capire quanto mi desiderava, avvicinai le mie dita alle sue labbra riempiendomi subito dei suoi umori. Non entrai subito, passai e mie dita sul suo clitoride, lentamente e formando piccoli cerchi. Giusy cominciò ad ansimare sempre più veloce, cominciando a spingere il bacino contro la mia mano, ma quando la sentii sull’ orlo dell’orgasmo, mi bloccai. Aspettai qualche secondo, accarezzandole il monte di venere e quando la vidi riprendersi da quell’eccitazione infilai un dito dentro di lei. Entrò tutto e senza incontrare troppe difficoltà, era così bagnata da quasi risucchiarlo. Ignorai il suo sussulto, e inebriata da quei nuovi gemiti, spinsi dentro di lei un secondo dito. La sentii irrigidirsi appena e aspettai che si abituasse per qualche secondo, prima di iniziare a ...