1. Lui demone


    Data: 25/11/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Mattepare

    ... rischio e dall’intrigo, poteva esserci chiunque nell’auto. Combatté con se stesso per dieci minuti buoni quando prese coraggio e scese dall’auto, il piano era semplice, attraversare il parcheggio accendendosi una sigaretta e sedersi sulla staccionata a 7 o 8 metri dall’auto grigia. Nella peggiore delle ipotesi sarebbe stato cacciato malamente, ma il demone rosso lo convinse che era un rischio accettabile e prese il sopravvento.
    
    Il piano fu un disastro, chiuse la macchina alle sue spalle con conseguente lampeggiare di frecce, si distrasse e non accese la sigaretta, procedette lentissimo, sentiva bruciare la pancia e pulsare qualcosa all’altezza dello stomaco. Finalmente arrivò alla staccionata, aveva l’impressione di aver scalato una montagna e sì sentì stupido, in fondo stava facendo molto meno di coloro i quali abitualmente si dedicano al Voyeurismo, eppure non riusciva a calmarsi.
    
    Seduto, fissando l’ombra attorno l’auto grigia, non riusciva a capire cosa il demone rosso gli stesse dicendo di fare. Scorse movimento nell’auto, anche un braccio fuori dal finestrino, voci sottili, leggere, non potevano non averlo visto, era in piena luce, forse parlavano di lui, di cosa fare del maniaco di turno, sicuro.
    
    Non succedeva nulla e Lui aspettava e si calmava cercando di rimettersi in condizioni sufficientemente razionali da tornarsene a casa, non sarebbe andato oltre.
    
    Fu allora che sentì un suono, come di sonaglio e guardò nuovamente l’auto grigia. Qualche colpo di ...
    ... abbaglianti e il braccio fuori dal finestrino si muoveva, il bracciale alla sua estremità produceva il suono e sembrava invitarlo ad avvicinarsi.
    
    La razionalità esplose in mille pezzi ed il demone rosso stava pasteggiando con i brandelli rimasti, decise di avvicinarsi, lentamente. Si accorse di avere la sua solita espressione torva di quando è concentrato e pensieroso, si sforzò di contrarre le guance in un lieve sorriso, procedendo a lenti passi verso l’auto grigia.
    
    Un ragazzo ed una ragazza all’interno, era lei che lo invitava. Erano giovani, belli, non sapeva dire quanto in realtà ma lei gli piaceva, un filtro rosso gli copriva le percezioni ed il demone muoveva i suoi fili. Riuscì solo a chiedere se andavano lì spesso, se ne pentì nel momento in cui iniziò la frase.
    
    Lei non rispondeva e lo guardava in viso e mentre lo faceva gli toccò il fianco con la mano, si focalizzò sui bracciali rumorosi e rimase immobile mentre lei scorreva sulla coscia e poi sul cavallo dei pantaloni. Fu lì che si rese conto di avere un’erezione poderosa, se ne sorprese e vergognò ma ebbe la forza di non indietreggiare, immobile come una statua.
    
    “Mark e Lisa” disse lei, pensò fossero nomi inventati, d’altronde perché no. Lui non rispose ma la cosa non sembrava turbare la coppia, anzi lei sorrideva e strofinava lentamente le dita sulla sua erezione anche se intrappolata da calzoni ed intimo. Lei aprì leggermente la bocca in una smorfia di piacere e si rese conto che Mark la stava accarezzando ...