Il tradimento di mia moglie
Data: 27/11/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: marito cornuto
... l’orifizio della sua vagina. Fu una visione che fece apparire il mio cazzo più misero di quel che non fosse. Dovetti precipitarmi nella camera degli ospiti ancora una volta. Attesi alcuni minuti prima di uscire e quando tornai nell’ingresso, sentii Paco che sollecitava Amos a fare da apripista. Tornai a sbirciare. Mia moglie si era messa carponi sul tavolo del tinello con un cuscino sotto le ginocchia. Amos era in piedi, dietro di lei e per giungergli all’altezza dello sfintere, era montato sul panchetto che mia moglie usava per giungere a prendere la roba di casa messa sugli scaffali più alti dei mobili. - Troia, troia, troia! – ripetei tra me e me. – Pensavo di avere sposato una donna coscienziosa, invece non sei altro che una maiala!- Amos si sputò sulla cappella, poi nell’orifizio anale di Nadia. Gli abboccò il glande allo sfintere e spinse il bacino in avanti. Vidi mia moglie fare una lieve smorfia di dolore, poi socchiudere gli occhi. Ad Amos bastarono poche spinte per penetrarla del tutto. Giunse ai limiti dell’orgasmo dopo una ventina di stantuffate. Le sfilò rapidamente il cazzo dal culo, terminò di masturbarsi con la mano e raccolse la sborra sul palmo dell’altra, poi la spalmò sul cazzo di Paco, rendendolo lucido e scivoloso. Quell’operazione la portò a termine con una tale accuratezza da farmi sospettare che avesse maneggiato spesso l’ariete del suo socio. Prese il flacone del sapone liquido intimo, che somigliava molto allo sperma e ne fece colare ...
... un’abbondante quantità nell’orifizio anale di Nadia, per aumentare l’effetto lubrificante. Il viso rosseggiante di mia moglie e i suoi occhi sempre socchiusi, mi rimandavano la sensazione che godesse sottilmente di quella minuziosa preparazione. Non si poteva certo dire che tra quei due maiali scambisti di mogli e, forse, porci anche tra loro, mancasse l’affiatamento. Finalmente vidi Amos farsi da parte per lasciare che il suo socio tentasse di immergere la sua stanga in corpo a mia moglie. Nadia, sempre carponi sul tavolo, rimaneva molto più alta del brevilineo Paco, sebbene fosse montato sullo sgabello, perciò lui scese e montò su una sedia. Quella situazione particolare avrebbe fatto la gioia di qualsiasi regista pornografo, ma io ero in preda ad una profonda angoscia. - Ho sposato una vacca – E proprio come una vacca si presentava il posteriore di mia moglie, con il buco del culo che, dopo la penetrazione di Amos, era rimasto aperto quanto la larghezza di un euro, e le pieghe pelose che formavano le grandi labbra della sua fica, e le rosee piccole labbra che sporgevano tra esse, intrise di sapone intimo colato dallo sfintere. - Nadia, sporgi ancora di più i glutei – le disse Paco mettendosi in posizione. La sua statura modesta faceva sì che il suo cazzo, duro come il manico di un badile, mi sembrasse ancora più grosso e lungo di quel che non fosse. – Così, bravissima. Adesso tira un profondo sospiro; il tuo buco si rilasserà.- Vidi l’orifizio anale di Nadia, umido di sapone intimo, ...