Il tradimento di mia moglie
Data: 27/11/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: marito cornuto
... un suo leggero bacio sulla fronte. Aveva il volto segnato dagli strapazzi del mattino. Per apparire ignaro di quel che era accaduto, le chiesi se pure lei avvertisse i sintomi dell’influenza. – - Può darsi - mi disse – poi aggiunse che sarebbe stato piacevole, se non fosse stata impegnata nel dare indicazioni ai muratori, rimanere a letto assieme per qualche giorno alzandosi soltanto per preparare qualcosa da mangiare. Paco e Amos avevano staccato da quasi un’ora, quando giunse a visitarmi il nostro medico di famiglia. Mi disse che probabilmente mi ero buscato un virus parainfluenzale e che dovevo starmene a letto per almeno cinque o sei giorni, se non volevo rischiare qualcosa di più complicato. Niente lavoro, quindi, per almeno una decina di giorni. In un certo senso la malattia inattesa mi sollevava d’animo perché quei due arnesi di muratori non avrebbero avuto più la possibilità di tentare nuovamente mia moglie. Il mattino dopo, prima che Paco e Amos cominciassero a rumoreggiare con gli attrezzi, mia moglie mi portò la colazione, poi mi misurò la febbre: 37.7. Mi era calata ma fu un calo momentaneo perché alle quattro del pomeriggio mi salì a 38.6. Il giorno successivo la temperatura fece lo stesso sbalzo e pure il giorno dopo. Poiché mi dava fastidio la luce, proveniente dalla finestra, chiesi a Nadia di chiudere la persiana prima che uscisse dalla camera. Lasciò la porta semiaperta perché non mi sentissi troppo isolato. Una ventina di minuti dopo mi giunsero forti ...
... rumori di scasso. Subito dopo Nadia entrò in camera per avvisarmi che Amos e Paco avevano incominciato a buttare giù la parete divisoria e il lavoro avrebbe prodotto molta polvere, perciò doveva chiudere le porte per evitare che entrasse nelle stanze. Notai tuttavia una cosa: mia moglie si era truccata, leggermente ma lo aveva fatto. Un quarto d’ora dopo, tra i colpi di mazza e, nonostante due porte chiuse che mi dividevano dalla zona lavoro incominciarono a giungermi gemiti, gridolini e frasi smozzicate che furono sufficienti a farmi comprendere che cosa accadesse di là. Nonostante la febbre mi alzai da letto e e andai a sbirciare aprendo di uno spiraglio la porta del vestibolo. Paco montava mia moglie mentre Amos dava mazzate alla parete per coprire i rumori. Avevo il morale a pezzi ma il cazzo in erezione. Scoprii per la seconda volta quanto lo sconforto più avvilente potesse generare la reazione opposta, in altre parole provare eccitazione. Ebbi la riprova di queste mie strane reazioni verso la fine dell’estate ma questa è un’altra storia, che scriverò, forse. Adesso è sabato, sono nel mio studio e sto per finire di narrare una parte delle mie vicissitudini sessuali. Mia moglie è di là in cucina che prepara il pranzo. In questo giorno di riposo, molto meno noioso della domenica, desidero che indossi autoreggenti, gonne svasate e non metta le mutande. Tra poco mi recherò da lei, le abbrancherò i seni da dietro e le sussurrerò di avere una gran voglia di chiavarla lì, ...