1. Tempo di shopping


    Data: 27/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: MisterPrivilege

    ... di Giulia come se fosse questa cagna in calore appena conosciuta a riservare i sapienti trattamenti al suo imperioso fallo. A pochi centimetri di distanza, Giulia ascoltava il suono delle forti succhiate dell’amica al cazzo di Alberto, quel suono tipico prodotto dalla lingua e dalle guance intente alla suzione, strusciando la vulva sul rivestimento stile tappetino che ricopriva la parete divisoria del camerino, lasciando evidenti strisciate della sua bava vaginale e immaginando di strofinare il suo clitoride particolarmente erettile sulla cappella di Alberto, il tutto mentre emetteva un sospiro con annesso gridolino di piacere che veniva avvertito da Ami ma soprattutto da Alberto.
    
    L’idea che Giulia si stesse sgrillettando a fianco a loro mandò Alberto in visibilio: prese Ami, la sollevò di peso e la voltò con il viso rivolto verso lo specchio e lui dietro di lei. Lei non aspettava altro, allargò le cosce e Alberto le puntò il puntale del suo vigoroso cazzo dentro la fica con un affondo deciso facendosi largo tra le grandi labbra di lei.
    
    Giulia sentiva i colpi di verga, o meglio il suono degli sbattimenti dei fianchi di Alberto sulle natiche di Ami, e i suoi versetti goduriosi si fecero ancora più risonanti. Alberto disse con voce voce rabbiosa “Ti piace il cazzo, vero?” e Giulia aveva perfettamente inteso che questa domanda era in realtà diretta a lei, così che ai gridolini ...
    ... lei sostituì tanti “sì…. sì….”.
    
    Alberto stava per esplodere, Ami era anche lei vicina all’orgasmo e aspettava solo di avvertire l’avvento della gittata di seme caldo dentro la sua vulva. Alberto spostò in gran fretta Ami sul lato sinistro del camerino, proprio sul lato della parete che lo separava da Giulia, sempre tenendo impalata Ami con la sua verga piantata dentro di lei come se si volesse scopare contemporaneamente sia la compagna sia la sua amica. Giulia avvertì il cambio di posizione dei due perché vedeva la parete venir colpita ritmicamente: appoggiò la vischiosa fregna sulla parete per avvertire meglio i colpi, mentre col medio della mano destra faceva dei piccoli circoli sul buchino del suo sfintere per provare maggiore eccitazione.
    
    Quasi all’unisono, Alberto produsse un fiotto di sperma nella fregna di Ami, così energico che gli sembrò interminabile emettendo un gridolino strozzato, Ami venne dopo pochi istanti non appena sentito il nettare caldo sgorgare dentro di lei, Giulia nel mentre si stava mordendo le labbra tenendo un dito immobile sul clito per controllare meglio il suo spasmo più intenso di compiacimento: era la terza volta che veniva in pochi minuti.
    
    Era una situazione surreale, senza più cognizione di spazio e tempo. Non avvertirono neanche la presenza di chi, aprendo la tendina del camerino di Ami e Alberto, disse “Allora, vanno bene i capi?”.
    
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