1. Diario di un corpo 3 - il camionista


    Data: 27/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: porcellino90, Fonte: Annunci69

    E’ sempre così, quando studio in biblioteca c’è sempre qualcuno che mi raggiunge, anche solo per vedersi per un caffè. Gli studenti fuori sede sono sempre i più simpatici, sempre pronti ad offrirti un posto al fresco nelle loro stanze per studiare, sempre pronti a far festa.
    
    Dimentico le sei chiamate perse sul cellulare quando rientrando in biblioteca trovo i miei amici.
    
    La giornata passa relativamente tranquilla, fra chiacchiere, innumerevoli caffè e sigarette, pagine che sembrano non finire mai. Sono le 18,30 quando ci salutiamo ed entro in auto. Le chiamate sono diventate dieci.
    
    E’ Samuele, un aitante omaccione che lavora in banca, alto più di 1,90 metri, sposato, che ho incontrato qualche volta. Ultimamente è insistente, vuole vedermi sempre più spesso, ma non ho voglia, non voglio diventi un’abitudine, non voglio essere la routine di nessuno.
    
    Torno a casa e penso ancora al ragazzo incontrato questa mattina, non conosco neanche il suo nome. E’ stato piacevole, meno meccanico dei soliti incontri combinati all’ultimo secondo su quelle chat.
    
    Sono stanco. Il peso della giornata inizia a farsi sentire, mangio qualcosa senza voglia e mi lascio cullare dal leggero vento che entra dalla finestra, e mi addormento.
    
    E’ un sonno profondo, immobile, senza sogni o eventi da ricordare.
    
    Suona di nuovo la sveglia, ho dimenticato di disattivarla, è sabato e non ho fretta di alzarmi, posso dormire ancora un po’.
    
    Quando decido di alzarmi il sole è già alto, l’aria ...
    ... nella stanza è pesante, il cuscino umido.
    
    Mi butto in doccia e lavo via i residui di sonno, i segni delle lenzuola, quell’ultimo legame fra il sonno e la vita.
    
    Ancora in accappatoio preparo un caffè, tazzina dopo tazzina, accompagnate da qualche sigaretta, finisco tutto il caffè, forse un pò troppo, ma necessario a riordinare pensieri.
    
    Riprendo pieno possesso delle mie capacità e guardando l’orologio mi rendo conto che è ià mezzogiorno. In casa nessuno, saranno usciti.
    
    Un telo da mare buttato su una sedia mi fa venire voglia di andarci. Prendo un costume, infilo qualcosa in uno zaino e scendo. Occhiali da sole, finestrini abbassati e un pò di musica. E’ praticamente estate. Sono in autostrada quando mi accorgo di aver quasi finito le sigarette e di aver bisogno di mettere benzina.
    
    Mi fermo nel primo autogrill, è pieno zeppo di auto, camion, camper. Con un pizzico di fortuna riesco a trovare un posto riparato dal sole.
    
    Mi dirigo verso il bar, compro le sigarette e uno di quei dolcetti alle mele, non mi sono mai piaciuti in realtà, ma il colore caramellato e l’odore di cannella mi hanno stuzzicato, è più la curiosità di assaggiarli e provare a ricredermi che la reale voglia di mangiare.
    
    Do il primo morso, e ricordo perché non mi piacevano. Stucchevoli e mollicci all’interno.
    
    Mando giù qualche altro morso e poi lo butto via senza remore.
    
    Sono fermo nel parcheggio, aspetto che la fila di auto al distributore si riduca per poi far rifornimento. Gioco con il ...
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