1. Diario di un corpo 3 - il camionista


    Data: 27/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: porcellino90, Fonte: Annunci69

    ... telefono e fumo un’altra sigaretta girovagando fra i giardinetti dell’autogrill.
    
    C’è un camionista giovane, sulla trentina, non credo sia italiano, ha i tratti molto marcati e la pelle olivastra. Sta facendo qualcosa con il suo camion, ha dei cargo ed è a petto nudo, un petto bruciato dal sole e peloso, molto peloso. Capezzoli scuri e piccoli, ad occhio duri. Braccia forti, mani grosse, nel complesso un bel maschio. Penso che non mi dispiacerebbe passarci qualche ora insieme, e poi andar via, chi meglio di un camionista può capire l’esigenza di volersi divertire senza creare particolari legami. Un’ora di sesso per poi tornare alle proprie abitudine, alle proprie eventuali relazioni, senza darsi particolari spiegazioni, senza giustificare una stretta di mano frettolosa prima di salutarsi.
    
    Non mi accorgo che ha iniziato a fissarmi, mi guarda, mi analizza anche lui.
    
    In queste situazioni l’istinto si assottiglia e ci guida nella giusta direzione senza troppi schemi mentali.
    
    Spengo quello che resta della sigaretta con un piede e fissandolo mi dirigo verso i bagni esterni,
    
    prendo tempo, inizio ad insaponarmi le mani, a sciacquarmi il viso, Mi asciugo con lentezza, vado agli orinatoi a muro, non c’è nessuno, piscio, mi sento più leggero, un lieve formicolio acuisce la sensazione di libertà.
    
    Massaggio lentamente l’uccello con la speranza di vedere arrivare il bel camionista, ma non succede nulla.
    
    Penso che forse ho equivocato lo sguardo. Mi ricompongo e lavo le ...
    ... mani. Penso che mi aspetta ancora una mezz’ora abbondante di strada prima di arrivare in spiaggia. Mentre penso ai dettagli pratici, uscendo dal bagno noto il camionista in piedi, accanto ad una delle porte con su il simbolo delle docce e un borsone tra le mani.
    
    Mi fissa con una strana espressione, nervosa credo, noto i muscoli delle braccia irrigidirsi quando stringe con più energia il borsone e la chiave nell’altra mano. Apre la porta, mi segue con lo sguardo ed entra lasciandola socchiusa.
    
    Lo intravedo dentro che mi osserva, ha posato il borsone su di una sedia e aspetta.
    
    Improvvisamente il caldo si abbatte su di me, sudo. Mi guardo intorno, non c’è nessuno.
    
    Mi avvicino alla porta e il camionista sorride, entro e richiudo subito dopo la porta dietro di me. Sento chiudere il chiavistello. Sono bloccato nell’angolo fra la porta e il muro, da vicino è più alto e più massiccio, ha un odore forte, non sgradevole ma forte.
    
    Parla in un italiano mediocre e mi dice che non vuole casini, se non mi va posso andare quando voglio. Annuisco.
    
    Con un braccio mi avvolge. Butta a terra il borsone e mi tira con se sulla sedia, sono a cavalcioni su di lui. Non perde tempo, mi infila la lingua in bocca e con l’altra mano mi stringe il culo. La stoffa sottile del costume sembra sparire. Sento che sta diventando duro. Ha sicuramente un cazzo molto largo, è di marmo. Mi sfila la maglietta, e la ripiega poggiandola sul suo borsone.
    
    Con una mano cerca di farmi muovere sul suo ...
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