Tua schiava
Data: 30/11/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: babbacombe_lee
... continui a sculacciarmi i colpi si fanno più forti, in realtà tu mi colpisci sempre alla stessa maniera, con la stessa intensità, ma è la mia pelle che si sensibilizza a darmi quest'impressione.Quando avrai finito questa prima fase il mio sedere sarà violaceo e gonfio, pronto per gli altri trattamenti.Comincio ad essere stanca, fatico a restare ferma, mentre ho l'impressione che il plug cerchi di uscire, ma non è così, perché nella parte finale tende a stringersi ed il mio sfintere si è serrato sulla strettoia, quando ti deciderai ad estrarlo dovrai fare un certo sforzo.Hai finito, sento le tue dita che mi abbassano il collant e poi tirano giù lo slip.Ti soffermi un attimo sulla mia vagina umida e poi ritrai la mano.Devo stare attenta, non dovrò godere finché tu non mi darai il permesso, su questo sei sempre stato categorico.Il bruciore delle sculacciate fa un bel contrasto con l'aria fredda di novembre che mi passa in mezzo alle gambe, poi sento il rumore. Un sibilo leggero, come una specie di fruscio e un brivido mi percorre la schiena.�Quello no, ti prego.�E' tutto come da copione, io ti supplico e tu ignorerai le mie preghiere, ma le parole mi sono uscite spontanee perché ho capito con cosa continuerai.Avevo sperato la cinghia, invece userai quella specie di frustino, fatto con un ramo flessibile.Certo, dovevo saperlo, prima di pranzo avevi scelto con cura nel bosco un ramo sottile e abbastanza flessibile e lo avevi ripulito con cura da foglie e rametti, fino a ...
... lasciare solo il tronco con la corteccia.Sembra un oggetto innocuo, invece maneggiato con abilità, sulle mie natiche arrossate, mi farà gridare dal dolore.La corteggia ruvida scorticherà la mia pelle irritata e le asperità dovute ai rametti che tu hai tagliato, mi feriranno. Piccole ferite, forse neanche uscirà il sangue, ma molto dolorose.Ho gridato. Non serve perché la casa è isolata e la tavernetta è sotterranea e circondata da spessi muri di pietra.Ho gridato perché non potevo non gridare, mentre sento come una lama di fuoco che mi attraversa il sedere.Ti sento che aspetti.Devo contare. Lo so, le sculacciate no, ma queste le devo contare.è una maniera sottile per sancire la mia totale sottomissione.Devo contare e basta, non posso dire nient'altro, posso gemere, gridare, ma non posso chiederti nulla, sarai tu a stabilire quando potrà bastare.Così, a mezza voce, ho detto �uno�, e tu mi hai colpito ancora, allora ho detto �due� e tu hai continuato.Mi si piegano le gambe, vorrei sdraiarmi per terra ma non posso.Con il ramo mi tocchi leggermente l'interno delle cosce ed io torno nella posizione corretta, tendendo i muscoli indolenziti.Siamo arrivati a dieci, spero che sia finita, perché tu sei metodico, preciso e termini sempre con un numero tondo.Invece continui.Oddio! Non so se resisterò fino a venti.Tu continui a colpirmi ed io a contare. Ho gli occhi pieni di lacrime, il sedere in fiamme e la vagina aperta e completamente bagnata.�venti.�Ho detto quello che spero sia l'ultimo ...