Due amici (con sorpresa) - 2
Data: 01/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... davanti a lui e mettigli il cazzo in bocca " e l'ordine fu subito eseguito senza esitazione.
Andrea poteva di nuovo succhiare il cazzo del suo amico e ci mise tutto il suo impegno. A differenza di quello del padre, questo poteva, con un po' di sforzo, prenderlo fino in fondo, e cominciò a pomparlo.
"Ma che bravo. Ti piace proprio il cazzo, vero?", gli sussurrò in un orecchio, pungendogli le guance con la barba. Senza smettere, voltò gli occhi verso di lui per un cenno di conferma. "Se ti piace così tanto vuol dire che sei una troia, una vera troia nata".
Tornò dietro di lui. "Che bel culetto. Proprio bello" e lo carezzò. Poi, improvvisamente, gli dette uno schiaffo su una natica che lo fece sobbalzare. Ma non smise il bocchino. Altre carezze. Sentì le grosse mani dell'uomo che gli allargavano le chiappe e la barba che s'intrufolava tra loro, rigando la pelle più delicata dell'interno. Grandi lappate con la lingua ruvida e umida solcarono il suo buchino, ammorbidendolo.
"Mmmm, che buono. Se non ci fosse già passato mio figlio, te lo avrei rotto io per primo, sta' sicuro".
Andrea ebbe ancora un fremito di paura ma continuò a spompinare l'amico. La sua paura era ben fondata. L'uomo, infatti, non rispettò la promessa e, dopo aver ben coperto di crema la sua durissima nerchia, disse "Tienigli ferma la testa. Non lasciartelo scappare". Mise un bel po' di crema sul buchino e, con due delle sue grosse dita, gliela infilò anche dentro.
Il ragazzo cominciò ad agitarsi ...
... ma l'amico, obbediente agli ordini del padre, lo teneva fermo col cazzo fino in fondo. Quel maschio infoiato voleva finalmente realizzare il suo sogno che non aveva mai potuto avverare: ficcare la sua enorme minchia in un culo. Che c'era di meglio del culetto quasi vergine di una giovane troia!
Lo prese per i piccoli fianchi, appoggiò la grossa cappella all'entrata e rabbrividì lui stesso per ciò che stava per fare. Spinse e spinse più volte e finalmente la cappella vinse la resistenza e sfasciò il muscolo dell'ano penetrandogli dentro con la sola cappella. "Ahhh, siiiii...", sibilò.
Si poté sentire l'urlo del giovane strozzato dal tappo di carne che aveva in gola. Il piccolo corpo prese a scuotersi come un ossesso, voleva sfuggire a quella doppia trapanazione. L'uomo stette fermo per qualche secondo e durante quel breve lasso di tempo le urla strozzate si ripeterono, mentre grosse lacrime fuoriuscirono dagli occhi sbarrati della vittima di quella violenza.
Ma le urla si interruppero quando la minchia riprese, con piccoli colpi, ad avanzare, aiutato anche dalla sborra del figlio che ancora era dentro. Il dolore di quell'invasione gli tolse il fiato. Il suo corpo rinunciò alla difesa. E la mazza arrivò fino in fondo. Prese poi a stantuffare prima lentamente e poi sempre più forte, accompagnata dalle grida di vittoria dell'uomo. "Tie', tiè, prendi, prendi. Ti piace, ehh? Ti stò sfondando, piccola troia. Ti sfondo, ti sfondo, puttana. Prendilo tutto".
Il ragazzo, se ...