L'Ostrica
Data: 02/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Micina
... infinito. Tintinnii di vetri che si incontrano, passi, passi, passi. L’ansia ritorna. D’un tratto arriva il calore: dita che si introducono nella mia bocca, sapore di cioccolata, di nuovo la mia testa inclinata all’indietro e un liquido caldo che scende lungo la gola, il petto, lo stomaco e ancora più giù. Sento quel bruciore pervadermi ovunque. Sento le mutandine umide, il suo respiro addosso e la camicetta sbottonarsi. La pelle del seno inizia a scaldarsi sotto le sue mani roventi. Lo stringe. Il mio respiro si fa affannoso, aspetto ogni gesto con trepidazione. Finalmente arriva la sua bocca, la sua lingua umida, il suo corpo che si comprime contro di me. Sento il cazzo spingere sulla mia eccitazione. E’ un bacio infinito, che calma la mia ansia, ma non la mia voglia di essere sua. D’un tratto si stacca da me (no!!!!!), ma è ancora lì (Cosa fa?). La gonna si alza, i collant scendono fino alle ginocchia, poi ancora nulla. Dopo un po’ la sua bocca ritorna a torturare la mia e insieme la sua mano infuocata sul seno. L’altra mano inizia a scorrere a palmo aperto sull’interno coscia, lentamente, sale, sale e non si ferma. Incontra i miei slip, sono un lago e ora quello sfregamento uccide ogni mia difesa (se mai ci fosse stata). Il mio clitoride lo implora di non fermarsi, insieme alla sua lingua che si è completamente impadronita della mia bocca. La mente è offuscata, voglio di più. Mi sente. La mano sale ancora, fino al monte di venere, poi prende a scendere portando con se ...
... il mio intimo. Le sue dita scivolano tra le labbra, raccolgono i miei umori e risalgono a massaggiare il clitoride. D’istinto mi sporgo in avanti il basso ventre. Lui mi asseconda e le dita (due credo) entrano dentro di me, lentamente, ma con convinzione. Vanno sempre più su, sempre più in profondità ed esplorano tutto quel che possono. Si muovono avanti ed indietro, dolci, forti e ben presto la danza aumenta il suo ritmo. Sento i miei liquidi schizzare sulla pancia e sulle cosce, sento il calore colare lungo le gambe. Le ginocchia non mi reggono e la schiena scivola lungo la parete, vorrei lasciarmi cadere, ma non mi è concesso. Sono arpionata e scossa da quella forza. Mi avvolge un orgasmo infinito e mi abbandono completamente ai suoi gesti. Non sono più in grado di intendere e volere. Ha smesso di baciarmi da qualche minuto, credo si sia goduto la scena di me ansimante, con la bocca spalancata e il cervello completamente appannato. Le sue dita sono ancora dentro di me, più delicate ora, ma continuano a muoversi e a muoversi e ancora e più forte. All’ennesimo orgasmo lo imploro di smettere. Sono sfinita, con la salivazione azzerata e completamente prosciugata. Ho ripetuto la supplica per altri alcuni infiniti orgasmi e solo ora che il pavimento è un vero e proprio lago, le sue mani scivolano via da me, lasciandomi lì, tremante e ansimante. Ricordo i polsi slegati, la benda tolta e un abbondante sorso d’acqua, un cappotto, un taxi. Ricordo di essermi chiesta perché non abbia ...