1. La ragazza dai capelli rossi


    Data: 03/12/2018, Categorie: Sensazioni Etero Autore: The Last Perseus

    ... sortire effetto. Lo stesso accadde quando le tocca una spalla. Infine le mette una mano sul ginocchio e, senza nessuna malizia, le scuote la gamba. Solo allora la ragazza apre gli occhi e, nel momento in cui riconosce la divisa, sbianca. “Mi scusi se l’ho svegliata, ma avrei bisogno di verificare il suo titolo di viaggio.” Resta immobile per un lungo istante, senza sapere cosa dire, cosa fare, in evidente difficoltà. È ovvio persino al più sprovveduto e, dopo il misero teatrino in cui finge di non trovarlo, ammette di non aver il biglietto. “Così non va bene signorina. Ora devo farle la multa e farla scendere alla prossima stazione. Mi favorisca i documenti.” La ragazza trema e pare sull’orlo di piangere. Merda, pensa Vittorio. Un attimo dopo si alza in piedi. “Mi scusi, la ragazza è con me.” Il controllore lo guarda perplesso e incredulo. “Prego?” Vittorio guarda la ragazza, le cui mani tremano come foglie. “È con me. Non l’ho detto subito perché sono stanco, è stata una giornata di lavoro davvero pesante e mi sono riaddormentato subito. Ma è con me.” No, il controllore non è affatto convinto. “E il biglietto?” “Non ce l’abbiamo. Volevo venire a cercarla una volta saliti, ma sono stato in riunione tutto il giorno, sono esausto, e mi sono dimenticato. Mi dica quanto le devo pagare.” “Perché non le ha fatto il biglietto ma lei ce l’ha?” “Come le ho detto sono sceso per lavoro. Una riunione a cui non potevo mancare. Il biglietto per me l’ha fatto la mia azienda. Lei, invece, ...
    ... è mia nipote. Ha litigato in malo modo con mia sorella oggi pomeriggio e, quando ci siamo sentiti per telefono, visto che ero giù, le ho proposto di venire con me qualche giorno in vacanza. Il problema è stato che il mio treno stava già per partire quando lei è arrivata in stazione e… non abbiamo fatto il biglietto. Tutto qua. Per questo che la vede un po’ tesa. Vuole molto bene a sua mamma, ma stanno affrontando un brutto momento in famiglia e discutono spesso. E lei ci sta male.” Il controllore passa lo sguardo da uno all’altra, poco convinto. “Io non so se devo fidarmi o avvisare le forze dell’ordine a questo punto.” Vittorio sospira e tira fuori il telefono dalla tasca. “Non so quale strana idea lei si stia facendo, ma penso che al suo posto, io farei lo stesso. Se vuole, le mostro i messaggi in cui avviso mia sorella che la ragazza è con me.” Il controllore allunga la mano per prendere il telefono, ma all’ultimo ci ripensa. Per fortuna, pensa. “No, non serve. Mi fido. Mi sembra una persona rispettabile, lei. Ma devo farvi il biglietto con la maggiorazione.” “Lei deve fare quello che è giusto fare agente. E la ringrazio per la comprensione.” “Dove scendete?” “A Bologna.” Il controllore non sembra affatto convinto ma, dopo aver rivolto ancora una volta uno sguardo sospettoso alla ragazza, tira fuori il terminale e compila il biglietto. “Ecco.” Vittorio paga senza scomporsi e ringrazia un’ultima volta il controllore. “Bene, io non so chi tu sia, ma ora sei coperta fino a ...