1. La ragazza dai capelli rossi


    Data: 03/12/2018, Categorie: Sensazioni Etero Autore: The Last Perseus, Fonte: RaccontiMilu

    ... Bologna.” Senza dire altro, rivolgendole solo un’occhiata fugace, si siede al suo posto, si appoggia allo schienale e chiude gli occhi, sperando di poter finalmente tornare a riposare. “Perché l’ha fatto?” Vittorio apre un occhio e la guarda. Lei è lì, con quei suoi occhioni verdi, a fissarlo. Una lacrima le riga una guancia e sembra sul punto di crollare. “Perché mi ha aiutata?” C’è veramente una risposta a quella domanda? No… solo l’istinto a suggerirgli di fare la cosa giusta. Ammesso che sia stata la cosa giusta. Oggi giorno non si può mai sapere cosa può succedere con il prossimo. Sospira. “Perché ho pensato fosse l’unica cosa giusta da fare.” “Io… io… io non so se potrò ridarle i soldi…” “Non importa. Non li voglio.” Cala il silenzio. Anche se sommessamente, la ragazza sta piangendo. Calde lacrime le sformano il trucco intorno agli occhi e colano, sporche, lungo le guance. Vittorio non sa cosa dire né cosa pensare. Ha solo fatto ciò che pensava fosse giusto fare. Il destino di quella ragazza non lo riguarda. Chiude gli occhi e finge di non sentire i singhiozzi di quella rossa. Vorrebbe dormire, ma può solo fingere, sperando che la situazione non si complichi più del previsto. E nulla succede fino a quando non viene annunciata la fermata di Bologna. Vittorio si alza, raccoglie le sue cose ma, sulla porta dello scompartimento si ferma. Gli occhi della ...
    ... ragazza sono fissi su di lui. Ha pianto. Tanto. E il suo viso è un misto di emozioni contrastanti tra loro tanto che non riesce a definirle. “Ti auguro buona fortuna.” La ragazza tira su con il naso e accenna un sorriso. Il sorriso più triste che Vittorio abbia mai visto. “Grazie.” Resta fermo un attimo. Vorrebbe dire qualcosa di sensato, di positivo, di incoraggiante, ma qualsiasi parola gli pare vuota e stupida. Non resta altro da fare che continuare per la propria strada. “Mi scusi…” È appena sceso dal treno, appena messo i piedi sulla banchina quando la voce della ragazza lo richiama No, non farlo, non girarti, gli sussurra una voce nella testa. Si ferma. Cazzo no, vai via, continua la voce. Il ricordo di quel viso in lacrime. E sono proprio le lacrime a fregarlo. Si gira e la vede lì in piedi, con lo zaino su una spalla, aggrappata allo stipite della porta del vagone, come avesse paura ad esporsi. Sei fottuto. Ride la voce. “Dimmi.” “Io… sono scappata di casa. Non ho un posto dove andare.” Ora sono solo che cazzi tuoi. Conclude la voce. “È uno scherzo?” “Vorrei che lo fosse.” Vittorio si guarda attorno. Non sapeva che sarebbe finita così dal momento in cui ha deciso di aiutarla? “D’accordo. Vieni con me. Stanotte starai sul mio divano.” “Grazie!!!” E in un attimo gli salta al collo, abbracciandolo con tutte le sue forze. In che guaio mi sto infilando… 
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