Maz e morix - 10 – stefania la pietosa, … fa la vulva appiccicosa
Data: 04/12/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Aleppe
... porta. Col cazzo nudo in mano si avvicinò verso Stefania, strizzò l’occhio al fratello gemello, che subito prese la testa di Stefania e la mosse verso la cappella del fratello. Stefania provò ad opporre resistenza, ma debole rispetto all’impeto dei gemelli, e quindi non le resto che ingoiare il cazzo di Maz. Nel frattempo Morix le si mise dietro, la pose alla pecorina e cominciò a chiavarla. Così a quattro zampe Stefania riceveva i due membri dei fratelli in bocca e in fica, mentre quello che le era davanti cominciò a strizzarle le tette. Trascorso qualche minuto, la fecero sdraiare sul letto, Maz le aprì le gambe e cominciò a chiavarla a cosce spalancate. Stefania si abbandonò ai sensi, reclinò il capo all’indietro, aprì la bocca per ansimare e subito le fu riempita dal cazzo di Morix. La costrinsero poi a mettersi a smorzacandela sul cazzo di Morix e a leccare le palle a Maz che le si era posto eretto davanti. Il finale non poteva essere diverso: in ginocchio, la costrinsero ad un doppio bocchino che terminò, mentre i due si masturbavano, con un abbondante venuta sul viso di lei. Al termine della prestazione era stravolta, si vergognava per quello che aveva fatto ma non del tutto, perché era abbastanza orgogliosa di aver suscitato il desiderio dei due ragazzi. E così, ripensando a quello che era successo, si diresse verso la sua stanza.
Verso le otto della mattina successiva suonò il telefono. Era Carlotta che la chiamava. Stefania rispose curiosa. “Stefania?” “Dimmi ...
... Carlotta!”, “Posso chiederti un favore? Avrei bisogno di aiuto per fare un lavoro …” “Certo Carlotta, dimmi, come posso aiutarti?” “Dovresti venire in camera mia ché ti spiego tutto, ma fai presto”. Stefania, indossata la vestaglia, corse verso la camera da letto della sua ospite, ma quando aprì la porta rimase interdetta. Sul letto giacevano nudi come vermi i due gemelli. Questi erano sdraiati con la testa sul cuscino e le mani sotto la testa e si godevano il “lavoro” della “zia”, che, indossando solo la biancheria intima, accucciata ai loro piedi spompinava ora uno, ora l’altro dei due cazzi svettanti. “Vedi”, disse Carlotta sollevando la testa dal fiero pasto, “loro hanno due cazzi, ma io ho una bocca sola ed ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a farli godere”. Stefania non si muoveva, era come pietrificata da quella vista. Carlotta allora scese dal letto, le si avvicinò, la prese per mano e la condusse verso i due che se la godevano alla grande. “Dai, non aver paura, non facciamo mica niente di male”. Era bellissimo vedere Carlotta da dietro che tirava l’amica verso il vizio. Le chiappe di Carlotta, tracotanti dalle mutande, e quelle di Stefania, appena visibili da sotto la vestaglia, erano un vero monumento al culo delle donne. Neppure stavolta Stefania riuscì ad opporre resistenza e si lasciò piegare sul cazzo del gemello più vicino. “Brava”, le disse Carlotta che, lasciatole la mano, si diresse verso l’altro libero. Per un po’, le due donne deliziarono i giovanotti con le ...