1. Il regalo


    Data: 06/12/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Daiquiri

    Ci consideriamo una bella coppia, io e mio marito. Ancora innamorati e complici, malgrado dodici anni di matrimonio. Come molte coppie sposate, abbiamo l’intelligenza di mantenere accesa la nostra passione, confidandoci soprattutto mentre mentre facciamo l’amore, le nostre reciproche fantasie, senza tuttavia aver mai realizzato quelle più inconfessabili.
    
    Almeno fino a quel pomeriggio di settembre...
    
    Quel giorno lui mi propose di accompagnato in un breve viaggio di lavoro in una città non distante dalle nostra. Sulla via di ritorno, promise, mi avrebbe fatto un bel regalino e saremmo di rientrati in città prima di sera. Accettai con piacere l’idea di passare una giornata insolita e piacevole in sua compagnia.
    
    Lasciammo la nostra città di buon mattino e dopo poco più di un’ora arrivammo in quella piccola cittadina. Ci salutammo con un affettuoso bacino sulle labbra, prima che lui dedicasse un’oretta per quel suo incontro di lavoro, mentre io gironzolavo per il corso della città a guardar vetrine e fare piccoli acquisti in una bella profumeria.
    
    Prima di pranzo ci ritrovammo dove convenuto e lasciammo quella piccola città, imboccando l’autostrada verso casa, per poi uscirne poco dopo in direzione di un outlet grandi marche, spizzicare un paio di sandwich e fare un po di shopping insieme.
    
    Fu divertente vedere con quanta cura scelse per me un completino di lingerie di quelli un pò piccanti, insistendo perchè lo indossassi sin da subito. Davvero un bel regalino, ...
    ... pensai compiaciuta per l’effetto da zoccoletta che faceva quel completino sul mio corpo da quarantenne ancora in forma.
    
    Nel pomeriggio caricammo gli shoppers degli acquisti nel bagagliaio della bella auto di mio marito e lui la guidò fino a riprendere l’autostrada in direzione casa.
    
    Ma poco dopo il motore iniziò a singhiozzare e l’auto a sussultare, costringendo mio marito a ridurre al minimo la velocità e percorrere qualche chilometro a bassissima andatura prima di poterci fermare presso una più sicura piazzola d’emergenza.
    
    Lui scese dall’auto, aprì il cofano motore e lo vidi fare qualche telefonata, probabilmente per cercare un’officina. Dopo un paio di telefonate, risalì in auto, inserì nel navigatore una località ed un indirizzo e percorremmo a bassa velocità una decina di chilometri d’autostrada, per poi uscire in direzione di una zona industriale, verso un’officina in grado di risolvere quell’inconveniente.
    
    Il navigatore ci guidò lungo viali un pò desolati, forse a causa dell’orario pomeridiano di quel venerdì pomeriggio, costeggiati da edifici e piccoli capannoni industriali, fino un capannone un pò malconcio, nella periferia di quell’anonima zona industriale.
    
    Il titolare di quell’officina, un tipo sui sessanta un pò scorbutico forse per l’imminente chiusura, ci disse di non avere quel ricambio e che considerato l’orario non avrebbe potuto procurarne uno compatibile con quell’auto.
    
    Mio marito fece appello a tutta la sua capacità per convincerlo a trovare ...
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