Un prezzo da pagare (capitolo 1)
Data: 09/12/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: conteD
... schiava; si era eccitata; la sua passerona, ancor più pelosa dell'altra, si era tutta bagnata e reclamava una lingua che leccasse i suoi umori e la penetrasse con forza. Olga si abbassò gli shorts e i mini slip, prese la testa di Barbara e la premette contro la fica. "Lecca troia, senti come è gonfia la mia vulva? Fammi sentire la lingua dentro, assaggia la mia carne cruda e succosa, bevi i miei fluidi, ti piacciono? Sì che ti piacciono, sei una troietta che lecca le fiche, fai venire la tua padrona". Mentre Olga insultava la sua schiava, questa dimenava la lingua fuori e dentro, dentro e fuori, sentiva i peli solleticargli le labbra, la lingua e il palato, sentiva l'odore della fregna della sua prof/padrona, il sapore dolce del liquido biancastro e viscoso che colava dalla cavità carnosa, sentiva un piacevole calore in bocca ma anche fra le sue cosce e mentre leccava, con una mano si sosteneva al corpo della padrona e con l'altra si toccava la sua fichetta, che nel frattempo si era aperta e si era inzuppata di umori, con un dito si toccava anche il buchetto di dietro, alternava fica e buchetto e tette che si strizzava con forza. Olga si accorse che Barbara stava godendo, allora tirandole i capelli le piegò la testa all'indietro. "Per caso ti avevo detto di masturbarti? Non mi sembra proprio. E va bene te la sei cercata, adesso dovrò punirti, con dolore". Strattonò il guinzaglio costringendo la sua allieva ad alzarsi in piedi e poi la trascinò fino al divano del salotto; si ...
... sedette sprofondando il suo culone ancora nudo sulla pelle liscia della seduta; fece sedere Barbara sulle sue gambe, le diede un paio di leggeri ceffoni dicendole che era diventata tutta rossa in viso, color rosso troia di leccatrice di fica. "Adesso farò diventare il tuo bel culetto dello stesso colore e poi te lo sfonderò". La fece stendere sulle sue ginocchia a pancia in giù e cominciò, prima con piacevoli carezze sulla pelle candida, poi le carezze diventarono fendenti sempre più violenti, la pelle del culo si arrossava accompagnata dai gemti della schiava, e più gemeva più forte colpiva la padrona. Poi iniziò a giocherellare con l'orifizio anale, con il dito disegnava dei cerchi sul bordo dello stretto passaggio che conduceva dentro il retto della cagnetta. "Dimmi troietta ci è già entrato qualcuno o qualcosa nel tuo bel culetto o è ancora territorio inesplorato?" "Lì sono ancora vergine, padrona" "Ancora per poco mia cara" e mentre glielo diceva, le mostrò un fallo di venti centimetri che aveva preso da un cestino che era su un tavolino vicino al divano. "Se non vuoi sentire troppo dolore ti conviene leccarlo per bene, inumidiscilo con la saliva". Lo offrì alla bocca di Barbara che lo bagnò con abbondante saliva; anche Olga sputò un pò della sua saliva sul buco del culo della ragazza. Poi Barbara sentì che la padrona premeva il fallo sull'aperturina, chiuse gli occhi e nel medesimo istante lo sentì entrare dentro di lei; non sentì dolore, anzi provò una sensazione di ...