1. per il piacere di Mara


    Data: 09/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: anonimo2525

    Questo è la storia di come mi sono trovato inginocchiato ai piedi di una donna e obbligato a darle piacere.Io sono Federico, un ragazzo alto 1.87 di bell�aspetto, un po� fuori forma magari, ma gli anni passano e il tempo per fare sport è sempre meno. Sposato, ma eternamente innamorato delle donne formose.Conosco Mara da molti anni, ragazza di 1.70 circa, mora, formosa e soda. Aimè si è sposata troppo giovane. L�avrò corteggiata una decina di volte ma Lei pur gradendo le mie lusinghe ha sempre glissato. Passano le primavere ma costantemente quando ci rincontriamo per lavoro una battuta tira l�altra e finiamo a parlare di sesso.Questa primavera è successo qualcosa di diverso. Alle mie richieste Mara ha risposto in modo provocante. Quando le chiesi di permettermi di sollevarle un po� il morale, lei mi rispose dicendo �se sei disposto a farti legare�. Io senza pensarci su, ovviamente risposi di si. Le mi sorrise, strizzò l�occhio, e se ne andò.Rimasi fermo a guardarle il grosso fondoschiena mentre la mia mente correva veloce e mi immaginavo legato al letto con le sue calze mentre lei si impalava sul mio pene.Passarono tre giorni senza che lei si facesse sentire, ma era normale, a volte passavano mesi senza una telefonata o un messaggio. Erano da poco passate le otto di mattina quando mi arrivò un suo sms, �se sei veramente convinto della tua risposta ci vediamo alle 13� e mi da l�indirizzo dove trovarci. Lavorando lei nel settore immobiliare non mi sorprese. Sarà un ...
    ... appartamento di cui sta trattando la vendita, pensai.Ero già tutto eccitato, non avevo mai tradito mia moglie, mi dicevo sempre �se lo devo fare, lo farò con qualcuna che non mi crei problemi in futuro�, Lei era sposata, quindi sicuramente non cercava notorietà.Al lavoro il tempo non passava mai, non vedevo l�ora che arrivasse la mezza per uscire. Finalmente le 12 e 40, un succo di frutta al volo, prendo la macchina e mi dirigo all�indirizzo indicato. Ore 13 e 06 suono il citofono, pochi ma interminabili secondi, si accende la luce della fotocamera, la porta si apre. Salgo le scale, secondo piano interno 9, la porta è socchiusa, furtivamente e velocemente entro.Il silenzio mi accoglie. Percorro il piccolo corridoio e arrivo in salotto, due poltrone, un divano e un tappeto. Sulla poltrona più lontana c�è Lei, seduta gambe accavallate e braccia elegantemente appoggiate sui braccioli della poltrona. Indossava lunghi stivali neri con tacco a punta, indossati sopra i fuseaux, neri anch�essi, che fasciavano le sue lunghe e massicce cosce. Camicetta bianca attillata con i bottoni che a stento trattenevano l�abbondante seno e la goduriosa pancia. Scollatura aperta senza veli o foulard come usava fare di solito. Lunghi capelli neri, lisci che le scendevano sulle spalle e brillanti occhi verdi ad illuminarle il viso.Inutile dirlo ero eccitato oltre ogni limite, ero preoccupato di non esplodere prima di averle dato piacere.Sei venuto mi disse con un sorriso malizioso, adesso togliti la camicia e ...
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