1. Il collega


    Data: 09/12/2018, Categorie: Etero Autore: CavaliereRosso

    Per un paio di settimane Angela aveva scrutato di nascosto il suo collega che passeggiava in ufficio. Alex aveva qualcosa di diverso da un po’ di tempo, i suoi occhi avevano come una nuova energia. Lei, seduta alla sua scrivania, non riusciva bene a comprendere cosa stesse succedendo. Erano due anni che lavoravano nello stesso ufficio, lì al quinto piano, eppure la sua attenzione non si era mai soffermata su quel ragazzo, un collega come tanti. Non si era mai sentita attratta, sebbene notasse che era ben fatto. Braccia muscolose che incorniciavano un torso snello ma cesellato, tutto ben in evidenza con le camicie attillate che amava indossare. E il suo culo era uno spettacolo per gli occhi di attente osservatrici, sì, lo era. Eppure non le aveva mai suscitato nessuna particolare attrazione, non era risultato mai particolarmente affascinante ai suoi occhi.
    
    Ma qualcosa era cambiato da qualche settimana. Nella riunione del lunedì il suo capo, Carlo, ha voluto che tutti i membri del team lavorassero in gruppo per la pianificazione della grande festa estiva del dipartimento. Una festa che era la stessa cosa ogni anno: le persone si incontravano, più o meno entusiaste, in un luogo fuori dal lavoro, rispondendo quasi ad un dovere istituzionale più che ad un piacere. Carlo era insoddisfatto di questo continuo e freddo ripetersi dell’evento e voleva qualcosa di diverso quest'anno.
    
    Così annunciò quella mattina (mentre metà della squadra era ancora mezza addormentata e l'altra ...
    ... bisbigliava sulle ultime attività del fine settimana) che quest'anno la festa sarebbe stata accattivante e memorabile.
    
    Quasi tutti quelli che l’avevano ascoltato erano rimasti sorpresi da quelle parole. Il loro capo non era noto per avere idee brillanti e accattivanti, era piuttosto conservatore e ripetitivo. A quanto pare lui era ben consapevole di questo fatto, tanto che la sua idea e le sue intenzioni avrebbero dovuto essere realizzate dal gruppo, senza che lui avesse una proposta concreta da presentare. La cosa aveva ovviamente generato parecchio nervosismo in ufficio. Il suo era il classico armatevi e partite, senza brio. Se ne andò dopo aver lasciato cadere quella bomba sul gruppo. "Bello! Entusiasmante", pensò Angela sarcasticamente. Già abbastanza solitaria di carattere, non era una che socializzava molto con gli altri in ufficio. Alex le si avvicinò sorridendo, "Sembra che tu non sia entusiasta di quello che hai sentito. Io ho lo stesso problema”. Quella battuta la incuriosì, più di quanto già non fosse incuriosita dalle sue improvvise attenzioni verso il suo collega dopo l’ultima settimana.
    
    “Potremmo veramente proporre qualcosa di innovativo e stimolante per questa festa, uscendo dai soliti schemi” disse Angela. “Sono d’accordo, possiamo parlarne andando a mangiare qualcosa insieme in pausa pranzo” replicò lui. Così fu e, tra un panino e un’insalata, Angela iniziò a scoprire che Alex era un ragazzo simpatico, intelligente, aperto e con una forte vena di malizioso ...
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