1. Il collega


    Data: 09/12/2018, Categorie: Etero Autore: CavaliereRosso

    ... divorarlo da un momento all'altro. Sentì il bisogno di raffreddare la situazione. Afferrò la borsetta, lasciò l'ufficio per prendere una boccata d'aria fuori. Quando tornò in ufficio si sentì più tranquilla. Tutti gli altri erano andati a pranzo fuori, perché era un giorno caldo ed estivo. Andò in cucina a prendere una tazza di tè. Aspettando che il bollitore si scaldasse, si avvicinò alla piccola finestra e osservò le nuvole soffici che si rincorrevano nel cielo ceruleo.
    
    Proprio in quell’istante sentì una presenza in cucina. Riconobbe quel particolare movimento e il battito del suo cuore accelerò improvvisamente fin quando non sentì le mani forti di Alex nelle zona in cui le cinghie della sua giarrettiera toccavano la pelle. Era come se Alex potesse vedere esattamente cosa c'era sotto la gonna. Alex gemette silenziosamente e le soffiò lungo il lato destro del collo. Quel soffio scivolò lungo la pelle sensibile di lei, seguito da un tocco leggero della punta della lingua. Angela sentì un brivido fortissimo e la pelle d'oca si impossessò di tutto il corpo. I suoi capezzoli, che si erano nascosti nella loro morbida conchiglia fino a quel momento, spingevano il morbido tessuto rosso della sua camicetta. Erano ancora più accentuati del solito, dopo che Alex li aveva sfiorati con il suo abbraccio da ...
    ... dietro. Angela non credeva a quello che stava succedendo, credeva fosse troppo per lei, quel regalo desiderato quanto inaspettato e improvviso. Alex la pensava diversamente. Attese il momento giusto per afferrare i suoi capezzoli tra le dita, in una piccola morsa che generava un piccolo dolore confuso con il piacere.
    
    All'improvviso la girò, la baciò appassionatamente, afferrandola da dietro e tirandola a se. Angela sentì addosso l’erezione prorompente di quel cazzo che non vedeva l’ora di essere liberato dalla sua prigione di tessuto. "Ti voglio, ora", sussurrò Alex senza fiato. La spinse contro un muro, sollevò la gonna fino ai fianchi. In qualche modo riuscì ad aprire i pantaloni e liberare il suo membro. Con una mossa elegante, spinse da parte il perizoma e fu dentro la fica umida e bisognosa. Angela lanció un piccolo grido di piacere. Che sensazione! Si sentiva così piena.
    
    Movimento, spinta, prima morbida e dolce per accogliere gli umori di lei sulle pareti del pene, poi feroce e veloce. Sentiva le pareti interne della fica in fiamme. "Sì! Di più " grido lei.
    
    Improvvisamente delle voci. "Oh merda, sono tornati" disse Angela. Si ricomposero rapidamente, ma si dedicarono ancora il tempo di un ultimo bacio lungo, profondo e persistente che preannunciava un ritorno senza interruzioni.
    
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