1. Guidare di notte


    Data: 10/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Kinglove, Fonte: RaccontiMilu

    Mi piace guidare e mi piace farlo di notte: lo sguardo che viene acceso dalle luci che ti illuminano solo quando vogliono loro, l'aria più leggera che senti guidando con il finestrino abbassato, meno macchine che interrompono la tua guida; di notte c'&egrave mistero, i confini visivi sono ridotti, i rumori sono chiari, non si mescolano tra di loro come di giorno; chi guida di notte fa parte di una comunità, il rispetto aumenta tra il ristretto numero di automobilisti, consapevoli di far parte di una cerchia ristretta che si aiuta reciprocamente, eccezion fatta ovviamente per chi fraintende questo piacere pensando che l'esser in meno significhi essere da solo.E mi piace guidare in autostrada, mi fa sentire in un paese diverso, una guida infinita per un destino non meglio precisato; e non mi dispiace nemmeno fermarmi in autogrill, camminando a fianco di famiglie impaurite che, per capricci dei bambini o per bisogni fisiologici, costringono l'autista ad una sosta che avrebbe fatto volentieri a meno oppure bere un caff&egrave a fianco di distratti turisti o ad attenti furbetti sempre pronti a raccogliere ciò di cui si perde il controllo.In quella calda serata di Giugno, la mia sosta era dovuta principalmente al bisogno di urinare. Il cartello che lo indicava a 2 chilometri mi fece istintivamente rallentare velocità e dopo 3 minuti di guida in relax, imboccai la strada che portava ad un autogrill piccolo e con pochissime macchine parcheggiate non mi diede preoccupazione ma anzi ...
    ... un certo sollievo per non dover essere troppo vigile su chi avrei incrociato.In effetti al bancone solo una coppia di ragazzi nordici, che sghignazzava in maniera che non avrebbe destato attenzione in orario di punta ma che in quella occasione risultavano eccentrici ed esagerati; un uomo ed una donna, che dimostravano molti più anni di quelli che avevano, vestiti male e stravaccati sulle sedie, probabilmente sotto l'effetto di alcool o droghe. Abbandonai quasi subito l'attenzione verso queste persone e mi diressi verso i bagni, che erano al piano inferiore. Scesi le scale, entrai nel bagno degli uomini perdendomi in mille pensieri, nessuno importante; feci il mio bisogno e andai a lavarmi le mani. Guardai distrattamente nello specchio e l'occhio indugiò dapprima su una scopa appoggiata al muro e poi su una porta del bagno semichiusa; poi notai che all'interno c'era una persona e l'idea mi svegliò dal torpore, focalizzando l'attenzione su di essa. Venni turbato dal gesto di questa persona che non solo, aprendo meglio la porta, mi sorrise ma da quello che stava facendo. Un brivido su tutto il corpo, una scarica elettrica lungo la schiena: aveva il cazzo in mano, semieretto e si stava masturbando ! Guardai per qualche istante il suo arnese, poi lo guardai sorridermi e decifrai un cenno del suo capo come l'invito a raggiungerlo. Rimasi impassibile e mi allontanai senza asciugarmi le mani. Un uomo, solo, che si masturbava e chiedeva a me, etero e con nessun pensiero omosessuale, di ...
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