Guidare di notte
Data: 10/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Kinglove
... andare da lui ?! Che schifo, che gente strana. L'istinto mi portò via da quel luogo e m'incamminai velocemente verso le scale. Più mi allontanavo, più percorrevo i gradini e più io pensieri mutavano ed i miei passi rallentavano fino a fermarmi: era solo in bagno, tra l'altro un bel ragazzo biondo, capello corto, petto gonfio e, seppur io non abbia più visto cazzi dai tempi degli allenamenti di calcio, mi pareva anche un bel pisello "Ma che pensieri di merda mi vengono ?" e ripresi la mia salita. Eppure la mente tornava a quella visione, la scarica avuta sulla colonna vertebrale non scemava e mi accorsi pure che avevo i pantaloni un po' gonfi. Che mi stava succedendo ?! Mi bloccai nuovamente sulle scale. "Potrei ridiscendere con una scusa, vedere l'effetto che fa, magari posso dare una sbirciata a quel tipo".La situazione era surreale, mi sembrava di essere in una vita parallela, ero estraneo a quella situazione. Feci 2 passi indietro e mi bloccai ancora. Uno sguardo in alto: non c'era nessuno, si sentivano solo le risa di quei ragazzi e più il tempo passava, più sentivo una forza attrarmi verso il basso. "Non devo mica fare nulla, scendo, lavo le mani e vengo via". Mi decisi, scesi ma il pensiero che riempiva la mia mente era l'immagine di quel ragazzo e di ciò che aveva in mano.Entrai nuovamente nel bagno e finsi di non curarmi della sua presenza. La porta era chiusa ma non poteva esser andato via, l'unica uscita era passando dalle scale. Andai al lavandino ma l'occhio era ...
... fisso su quella porta che ad un tratto vidi aprirsi: altra stilettata elettrica lungo il corpo, era lì e io lo fissavo. Il mio sguardo su di lui, che scendeva dal suo viso al suo pene e poi a lui. Sentivo la mente confusa, la visione del suo cazzo in erezione, la mano lenta che lo percorreva sembrava ipnotizzarmi e restai imbambolato a guardarla muoversi. Mi fece nuovamente cenno d'avvicinarmi; sbirciai alla porta d'ingresso e non c'era alcun movimento. Non mi stavo muovendo verso di lui, era lui a trasportarmi verso un luogo che mi sforzavo di non voler raggiungere ma a cui mi stavo avvicinando senza rendermene conto. Ero fuori dalla sua porta, lo guardavo titubante; potevo notare i suoi occhi azzurri, le labbra carnose e il disegno sulla sua maglietta verde. E le vene del suo cazzo in tiro, da cui tolse la sua mano. Il cazzo restò dritto, con la cappella leggermente più bassa rispetto al tronco."Cosa stavo facendo ?! Dovevo andarmene da lì !" mentre lui mi prese la mano. Scattai d'istinto ritraendola, indignato ma nonostante questo non riuscivo a tornare sui miei passi. Guardavo quel cazzo, teso, gonfio, poco peloso "Toccalo se vuoi", una voce che riempì l'ambiente, che completava una situazione di paurosa eccitazione. Attesi, immobile, con gli occhi fissi. Non mossi la mano, fu la mano a muoversi senza controllo; con i polpastrelli toccai la parte superiore ed il cazzo ebbe un sussulto. Piano lo afferrai con tutta la mano; era caldo, con pelle morbida sopra ad un muscolo ...