1. Federica 26


    Data: 10/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Italy456987

    ... quella bestia inizia a leccarlo, succhiarlo accarezzarlo con tutta la passione di cui ero capace mentre sentivo il pomello dentro di me che mi massaggiava dolcemente le pareti interne.
    
    Facevo scorrere le mani lungo l’asta nerboruta mentre la lingua roteava intorno a quella cappellona smisurata che vibrava e si gonfiava sempre di più.
    
    Lui non diceva una parola ma dalle vibrazioni del suo bastone capivo che stavo andando bene.
    
    Lo infilavo fino in gola e poi lo lambivo solo in punta poi lo toglievo di bocca e lo accarezzavo con entrambe le mani sfruttando la saliva che avevo lasciato poi lo rimboccavo di nuovo.
    
    Insomma ci giocavo come se Rocco fosse andato via e mi avesse lasciato solo col suo cazzone.
    
    Non so quanto sia durato il tutto perché il tempo si era fermato.
    
    La sua voce mi riscosse:
    
    “Non avevo mai visto qualcuno così affascinato dal cazzo, eppure di troie ne ho conosciute…..l’unica che può competere con te è tua zia anche se non raggiunge il tuo livello”
    
    Si aveva ragione, stavo adorando quella mazza fremente che mi penetrava la bocca e, intanto, il mio culetto ancora caldo dalle sculacciate si alzava e abbassava per sentire la palla che lo allargava.
    
    Ero così impegnata nell’accudire quel attrezzo stupendo che la crema mi prese alla sprovvista: mi trovai la bocca invasa da una quantità incredibile di sugo caldo che riuscii ad ingoiare solo con uno sforzo ...
    ... assurdo, ma ce la feci.
    
    Non persi neanche una goccia di quel nettare saporito continuando a succhiare e a muovermi sul pomello, felice e sempre più eccitata.
    
    “adesso cara la mia ninfetta affamata, dovremo pensare alla giornata di lavoro che sarà lunga e durante la quale dovrai lavorare sul serio e non potrai venire fino alla fine, ci siamo intesi?”
    
    “mmmmm…..”
    
    Fu la mia risposta mentre finivo di pulire il bastone …..
    
    Si preannunciava una giornata dura perché stavo già morendo di voglia e ci era mancato pochissimo che non fossi già venuta senza toccarmi.
    
    Rocco mi tolse il ciuccio ridendo per la mia espressione delusa e, accendendo il computer iniziò davvero a spiegarmi il mio lavoro. Si trattava usare dei fogli di calcolo di Excel per fare le fatture e aggiungere o togliere i pezzi di ricambio che aveva nel magazzino.
    
    Era un lavoro semplicissimo per me che avevo molta dimestichezza con i fogli di calcolo, ma quella palla nel culo mi rallentava molto la comprensione.
    
    “oggi dovrai stare molto attenta, perché i clienti che verranno non dovranno sospettare né che sei un maschietto e tantomeno di cosa hai nel culetto”
    
    Io ascoltavo preoccupatissima mentre lui proseguiva la spiegazione
    
    “poi arriveranno dei clienti particolari per i quali tu dovrai svolgere altri compiti che sicuramente ti faranno felice visto quanto sei zoccola ma dovrai anche recitare bene la tua parte” 
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