Ultima luna del tuo viaggio
Data: 10/12/2018,
Categorie:
Etero
Altro,
Autore: iprimipassi
Batte il suo tempo sempre esattoil forte tamburo del petto.Cuore di guerra sempre attento,cuore di quercia nel vento.L�imbrunire ormai imperversava, e la temperatura iniziava a colare a picco rapidamente, imponendo a Misha di cercare al più presto un riparo per la notte, prima di rischiare il congelamento.A perdita d�occhio, solo vegetazione. Fitta, oscura, tetra. Intervallata di rado da qualche sentiero sterrato, lungo il quale i segni lasciati dai carri e dagli zoccoli dei cavalli iniziavano a svanire sotto i nuovi strati di terra depositati dal vento.Stimò che in quella zona non dovesse essere passato nessuno da più di qualche giorno.Anche lì, solo desolazione. Anche lì, come in ogni altro luogo lasciatosi alle spalle, lo spettro della morte aleggiava inquietante. Da mesi, nel suo incessante vagare senza meta, non si era imbattuto in un solo luogo risparmiato da quella tremenda sventura. Non sapeva a cosa fosse dovuta la malattia, in quale modo si stesse diffondendo così rapidamente e se esistesse un modo per contrastarla. Sapeva solo di dover fuggire da essa, il più lontano possibile. Ma, per quanto ci provasse, quel �lontano� sembrava non esserlo mai abbastanza.Poco più tardi, inoltratosi per qualche centinaio di metri all�interno della foresta, scorse un riparo nei pressi di piccoli arbusti intrecciati dal vento. Le loro fronde si erano talmente aggrovigliate da formare quasi una sorta di capanno naturale. Era stato fortunato, non avrebbe dovuto perder tempo a ...
... costruirsi un rifugio di fortuna, il fato aveva provveduto in sua vece.Non ebbe, però, neppure il tempo di gioire di questo, che un rapido movimento alle sue spalle catturò la sua attenzione. Un passo felpato, un fruscio furtivo, un�ombra svanita tra i cespugli. Ci mise solo un istante a voltarsi nella direzione dalla quale provenivano quei suoni. Eppure, non fu abbastanza lesto. Il silenzio si impadronì nuovamente della zona. Un altro secondo, e perse completamente coscienza di ciò che gli accadeva intorno. Qualcosa gli avvolse strette le caviglie, facendolo finire per terra. Neppure il tempo di rendersene conto, che avvertì un peso sulla schiena, e due braccia piccole ma forti premergli la lama affilata e scintillante di una sciabola contro il pomo d�adamo.Sorpreso e spaventato, non ebbe la prontezza di tentare una reazione. Si limitò a bisbigliare un flebile �Che diavolo succede?�, tentando di inquadrare, con la coda dell�occhio, chi lo avesse aggredito alle spalle.�Ti manda Teodoro?�, gli ringhiò una voce dal tono incattivito.�Non so di cosa parli�, rispose, confuso, Misha.�Non hai un accento della zona�, continuò, senza allentare la morsa attorno al suo collo.�Io� vengo dai dintorni di Caffa. Mi sono imbarcato clandestinamente per Costantinopoli. Non mi sono fermato un solo istante. Ma� non serve a niente� a niente!�.�Da cosa stai scappando, straniero?�.�Non lo so� non lo so! La gente muore ovunque. E� terribile. E� arrivata anche qui, dobbiamo andarcene!�, concluse Misha, in ...