1. Pornopoly (2) - visita in prigione.


    Data: 10/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77, Fonte: Annunci69

    Si susseguivano i lanci dei dadi, le pedine si rincorrevano sul precorso del Monopoly. Il gioco proseguiva allegramente, tra risate, esibizioni varie e puro godimento con vero spirito cameratesco. Si era creato veramente un bel clima. I terreni erano tutti equamente distribuiti e le contrattazioni si facevano sempre più piccanti: chi offriva i propri indumenti in cambio di proprietà, chi incappava in qualche imprevisto e doveva pagare un pegno, chi si appartava sulla coperta dei peccati, ormai intrisa di saliva e altri liquidi corporei per pagare i propri debiti in natura, il tutto senza mai interrompere lo svolgimento del gioco.
    
    L’aria del salone era satura, si respirava quell’intenso ed eccitante odore di maschio: il profumo di corpi leggermente sudati e arrapati, gli ormoni a mille che emanavano quell’inconfondibile voglia di sesso. Per me feticista degli odori era come essere in un paradiso gay.
    
    Dopo un’ora abbondante di gioco eravamo tutti spogliati delle nostre inibizioni e non solo. Giovanni, il giovane e talentoso pompinaro, era rimasto in mutande, ma aveva già costruito due case su ognuno dei suoi terreni nella speranza che qualcuno dovesse pagargli la pigione. Graziano, un altro giocatore molto giovane e carino, grazie a una fortunata vincita aveva guadagnato le calze di tutti i partecipanti. Beato lui, oltre al grande valore degli indumenti, aveva una fortuna che probabilmente neppure apprezzava. Io di tanto in tanto gli allungavo 20 Euro di nascosto per ...
    ... poterle sniffare e inebriarmi con il loro più e meno intenso profumo. Pietro, il mio bel tenebroso, giocava a torso nudo poiché aveva già ceduto la maglietta a un altro giocatore. Sfoggiava un fisico asciutto ma scolpito che non mi lasciava affatto indifferente. Non si separava mai dalle mie mutande, ogni tanto le portava alla faccia per assaporare un anticipo del mio frutto che fino a quel momento non aveva ancora avuto occasione di assaggiare.
    
    Claudio, l’incorruttibile giudice del gioco, continuava a dare istruzioni e impartiva ordini più o meno imbarazzanti. Uno dei momenti più esilaranti fu quando Tony, un giocatore bello in carne, dovette fare tre turni di gioco vestito in lingerie femminile con tanto di parrucca bionda. Non smettemmo un attimo di apostrofarlo con commenti osceni.
    
    Finalmente era giunto il momento che tutti aspettavamo (o temevamo). Fu il turno di Pietro e il lancio dei dadi lo portò direttamente sulla casella della prigione. “Finalmente!” sbuffò Claudio accompagnato da un'esultazione generale. Io che ero nuovo al gioco e non conoscevo ancora tutte le regole, ascoltai attentamente le istruzioni “Pietro, sei condannato a due turni di gioco in prigione. Sarai isolato dal gioco e perderai la possibilità di lanciare i dadi, trattare le tue proprietà e incassare le pigioni. Tuttavia sai bene che tutti i giocatori, se lo desiderano, potranno farti visita in qualsiasi momento e fare con te quello che vogliono”. A quelle parole mi illuminai, da lì a poco avrei ...
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