1. Pornopoly (2) - visita in prigione.


    Data: 10/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77

    ... sprofondai completamente sul suo cazzo fino ad appoggiare le chiappe sul suo basso ventre. Le sue labbra si aprirono in una smorfia di piacere. Lo accarezzai sulla guancia. “Sei bellissimo” gli sussurrai ma non poteva sentirmi a causa della canzone degli Imagine Dragons che gli rimbombava nelle orecchie. Restai fermo qualche istante ad osservarlo impalato sul suo cazzo. Mi faceva tenerezza, così indifeso e inerme, seduto con le mani costrette dietro la schiena senza vedere né sentire, bloccato sul divano dal peso del mio corpo. Con le mani esploravo ogni centimetro del suo corpo perfetto: i pettorali erano ricoperti da finissime perle di sudore e le spalle con i bicipiti erano in tensione mettendo in evidenza ogni muscolo. Mentre lo baciavo delicatamente sul collo gli passavo le mani tra i capelli arruffati. Lo sentivo sempre più duro dentro di me. Iniziai a muovere il bacino con sinuosi movimenti circolari, poi con la sola forza delle ginocchia appoggiate sul divano abbassavo e alzavo il culo al ritmo della canzone che potevo chiaramente sentire dalle sue cuffie. Prima il ritmo era più leggero, poi sempre più veloce con affondi profondi e stando attento a mai fare uscire del tutto il suo cazzo. Avevo il totale controllo della situazione, alternavo i movimenti del mio culo a brevi pause quando sentivo i sui lamenti gutturali troppo frequenti. Non potevo farlo sborrare, sarebbe stato eliminato dal gioco e io non mi sarei più potuto divertire con lui.
    
    Ci misi un po’ ad ...
    ... accorgermi di non sentire più le urla, le risate e il rotolare dei dadi. Nella stanza regnava il silenzio, si sentiva solo il rumore delle mie chiappe sbattere contro il corpo di Pietro. Mi girai verso gli altri e vidi tutti gli occhi puntati su di noi, guardavano il cazzo di Pietro sparire nel mio culo ad ogni mio affondo. Avevano interrotto il gioco estasiati dallo spettacolo fino a quando li esortai a proseguire. “Continuate pure a giocare, fate come se non ci fossimo”, subito riprese il trambusto del gioco ma gli occhi di tutti erano comunque rivolti verso di noi.
    
    Andammo avanti a scopare fino alla sua scarcerazione, feci solo una breve pausa quando fu il mio turno di lanciare i dadi. Persi diverse opportunità di incassare pigioni e trattare terreni con gli altri giocatori, ma non mi importava. Non mi interessava più vincere, avevo già realizzato il mio desiderio e goduto del mio premio.
    
    Non appena Pietro fu liberato, mi prese la testa tra le mani e mi diede un lungo bacio facendo scivolare un po’ di lingua nella mia bocca. “Sei stato fantastico” mi disse e quelle furono le prime vere parole che mi rivolse in tutta la giornata. Fummo immediatamente ammoniti dal severissimo Claudio che ci richiamò all’ordine, ricordandoci che Pietro non era più in prigione e stavamo infrangendo un’importante regola del gioco.
    
    Erano trascorse più di due ore di gioco e fuori il sole era già tramontato. Appena scarcerato, fu la volta di Pietro a lanciare i dadi. Fece un doppio sei e dalla ...