1. Il nuovo armadio (seconda parte)


    Data: 10/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    Passarono giorni prima che il dolore al buco si attenuasse. Era sempre lì a ricordargli che quello che aveva vissuto era realtà e non fantasia. Era stato doloroso ma fantastico allo stesso tempo. Aveva perso la verginità nel modo che aveva sempre sognato e con un uomo come aveva sempre desiderato e temuto: possente, forte, prepotente, violento, volgare. E si era tutto realizzato! Aveva bevuto e aveva ricevuto in culo il seme di due uomini bellissimi.
    
    Man mano che il dolore si attenuava, in Andrea andava via via crescendo la voglia di rivivere quei momenti. Si domandava se era il caso di telefonargli, se non lo avesse mandato a quel paese. Aveva capito che quello era un uomo di quelli che usano e basta. Ma no. In fin dei conti era lui che gli aveva dato il telefono, quindi il piacere che aveva ricevuto forse aveva lasciato il segno. Si sentì orgoglioso di questo. Pur essendo stata la prima volta per lui, vuol dire che qualcosa aveva saputo fare bene.
    
    O forse no. Era stato semplicemente sottomesso alla furia deflorante di quel gorilla. Il dubbio lo affliggeva.
    
    Ma insomma, che mi costa provare, si disse. Un giorno si decise. Prese il coraggio e gli telefonò. “Ciao, sono Andrea. Ti ricordi di me? Sono quello...” “Certo che mi ricordo, piccolo frocio”. “Ecco, io... volevo dirti se...” “Vuoi farti fottere un’altra volta? Ce ne hai messo di tempo per ricucirti il buco! Ah, ah, ah, ah. Vuoi che ci rivediamo?” “Si, mi piacerebbe”. “Ok, l’idea piace anche a me. Ti va bene se ...
    ... vengo da te quando stacco dal lavoro? Potrei essere lì verso le 16:30”. “Si, si, bene, ehmm... Potresti... far venire anche il tuo collega?”. Oddio, che aveva detto. Forse si era spinto troppo in là. Forse così aveva rovinato tutto. Che figura che aveva fatto! “Chi? Il Giulio? Ah, ah, ah, ah. Allora ti è proprio piaciuto tutto di come ti abbiamo montato... l’armadio. Ah, ah, ah, ah. Va bene, glielo dirò. Non sò se a lui sta bene: ha la moglie che lo controlla e non si fida tanto di certi ritardi sul lavoro. Comunque glielo dirò. Allora ci vediamo dopo. Però vengo dopo il lavoro e sarò piuttosto sudato. Non ti preoccupa se puzzo, vero?” “No, non ti preoccupare” “Lo sapevo che ti piaceva anche questo, piccola zoccola. Bene, a dopo”.
    
    Andrea era felicissimo di come era andata la telefonata. Il modo di come lo apostrofava non gli dispiaceva. Quello era un vero uomo e lui... beh, doveva ammetterlo... si sentiva effettivamente una troia; e non gli dispiaceva affatto”. Nelle ore successive non pensava ad altro ma non passavano mai: i minuti erano diventati ore. Si fece una doccia stando attendo a pulirsi bene le parti più intime e si accorse che, in fondo, il buco non gli faceva più tanto male. Certo che, però, anche se si era ristretto dopo l’uso che ne aveva fatto, un po’ più largo lo era. Si preparò a riceverlo con addosso solo una tuta, facilmente sfilabile.
    
    L’ora prestabilita arrivò ma di Vincenzo nessuna notizia. “Oddio, ecco, ci ha ripensato, forse dovrei richiamarlo per ...
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