1. Cugina Padrona 3


    Data: 11/12/2018, Categorie: Incesti Autore: Scrittore, Fonte: EroticiRacconti

    Ricapitolando: di fronte a mia cugina Nadia ero, come diceva lei, "ottuso"... Incapace di determinare la mia volontà, e lei, che aveva inteso bene questa mia deriva psicologica, nell'estate dell'88 decise di approfittarne, senz'altro in preda ad una eccitazione curiosante, ma più che per godere, soprattutto per mettere alla prova la capacità del suo essere femmina - essere leggerissimo, metafisico, in occhi presuntuosi e sorrisi ammiccanti, e in un'anima smorfiosa e capricciosa, ed inoltre essere pesante, in una carne giovane, rotonda, odorosa, vivace e reale come la vita della frutta zuccherina che pende dagli alberi, o la morte di ciò che marcendo sviluppa verminanti microcosmi di generazioni sanguigne... Per questo Nadia aveva preteso che mi masturbassi di fronte a lei, e soprattutto aveva stabilito per entrambi, al cospetto dei miei silenzi vergognosi e palpitanti, che io avrei ubbidito ai suoi ordini magnanimi e maliziosi - lei voleva il bene comune, ed avrebbe assecondato le nostre nature di donna impertinente e di bambino timido. Quella sera le avrei portato 20 mila lire, e Nadia, in cambio, mi avrebbe fatto toccare il suo "culo" - così lo aveva chiamato, ed io in bagno mi masturbavo evocando la sua voce nella mia mente, ed accordandola col ricordo del suo sorriso brillante e dei suoi occhi nocciola musicali: "culo", "culo", "culo", "culo"... L'estate dell'88, in un certo senso - in un senso privato, semicosciente, asociale, embrionale, animale - divenni uomo [in un ...
    ... senso mondano sarei diventato uomo qualche anno più tardi, alla morte di mio nonno], ma quel giorno, che già avevo inteso il significato in me della femminilità, gustando il piacere di mostrare il sedere, e soprattutto di porgerlo remissivamente a mia cugina, feci un'altra scoperta importante che segnò la mia crescita; infatti stavo masturbandomi in bagno, in piedi, di fronte alla specchiera, colle palle sul bordo del lavabo, quando sentivo sempre più urgente il destino di eiaculare - "culo", "culo", "culo", "culo" -, mi sentivo nudo, come se mi stessi masturbando al centro dell'universo, sentivo le voci di mio padre e di mio zio provenire dalla sala da pranzo, e sentivo mia madre muoversi nell'andito adiacente al bagno: però non volevo venire, ma volevo godere - però non volevo godere, ma volevo venire... -: la sera avrei toccato il sedere a mia cugina, e forse avrei dovuto risparmiare quel seme per un momento più importante, e mi masturbavo, ed ero dismosso da due volontà opposte... insomma stavo per sbrorrare, stavo per premere con la mano sul mio bastoncino sensibile, quando mia madre bussò forte alla porta: "che fai sempre in bagno?!", gridò, "esci!": stavo per godere e frenai il mio orgasmo, rinculai un pochino, bloccai lo sfogo... non sborrai... però sentii venirmi dentro, in pulsazioni libidinose, in vibrazioni fluenti, in un piacere senza seme! Quella scoperta fu decisiva per me, e subito capii quanto e come si potesse godere senza eiaculare, e, come ho già detto, per ...
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