1. Cugina Padrona 3


    Data: 11/12/2018, Categorie: Incesti Autore: Scrittore

    ... me, quella scoperta, ha segnato un certo senso della mia maturazione; risposi a mia madre: "esco... esco...", e subito misi alla prova la mia capacità infinita di provare piacere, pompando velocemente il mio cazzetto, ed arrestandomi soltanto all'espandersi di meravigliose pulsazioni - libidinose e vane, piene di godimento, e vuote di liquido seminale... Le ore successive le trascorsi in casa, non uscii col mio amico Mauro, addirittura presi in mano il libro di matematica e feci un paio di esercizi - avrei dovuto riparare due materie il settembre successivo... -. Me ne stetti buono in casa, tutto in attesa del grande momento - e come al solito però non mi facevo nessuna idea di come condurre il gioco, di cosa pretendere da me e da mia cugina, dalle mie mani e dai nostri occhi... -. Verso le 19:00 presi l'asciugamano ed andai al mare... Non ero mai stato in spiaggia a quell'ora, per giunta da solo, avevo deciso di fare il bagno soltanto per noia, in uno scatto di volontà col quale forse volevo emancipare la mia capacità decisionale; ma per mia madre quel mio gesto fu clamorosamente rivelatore: "dove vai?!", mi ha chiesto allarmata... Non lo vedi?", risposi mostrando l'asciugamano... Mia madre mi infastidì capendo tutto: "tua cugina Nadia è più grande di te, c'ha il ragazzo, perchè non sei uscito con Mauro?". Mostrò una preoccupazione che mi frustò, ma come di fronte a mia cugina, anche di fronte a mia madre, quella sera, non riuscii a mostrare la mia volontà, non riuscii a ...
    ... ribellarmi, ed a mezza voce - forse mia madre non mi sentì... - per la prima volta mossi una offesa con cattiveria: "stronza!" le dissi. Per strada mi sembrò che tutti guardassero me. Mi sentivo in difetto, ma uomo, responsabile della mia remissione, unico, e respiravo veramente, e sentivo gli uccelli ciociare nell'aria azzurra, e le persone mi sembrarono tutte come me, deboli ma forti, tutte un po' similmente evanescenti, ma concretamente individuali, uniche, stagliate di fronte alle loro piccole storie, meschinamente quotidiane ma irripetibili, inimitabili come inimitabile ed eccezionale era il mio rapporto con mia cugina... La certezza che più uniformava il mio cammino, che, pur nell'incoscienza, cementava i miei ginocchi e mi permetteva di far succedere un passo ad un altro passo, era lo stesso segreto, e questo non lo sapevo in pensieri, ma lo sentivo sulla nuca e giù attraverso la spina dorsale: io e Nadia possedevamo una intesa misteriosa, eravamo grandi, liberi come gli uccelli, deboli come i rami, ma forti come le case che contengono la varia umanità essendo stomaci pelosi, budelli tetri e vertiginosi, scheletri di cemento adolescenziale. Mi bagnai per poco, il mare era ancora più caldo che il giorno - altra scoperta meravigliosa... - e mentre mi asciugavo finalmente sorrisi e feci un respiro lungo: io ero me stesso, il sole tramontava, ed alle narici le alghe richiamavano il soffocamento della natura, gemendo ai miei piedi morbide. Non dimenticherò mai quel momento di ...