1. I segreti della casa senza specchi - cap ii


    Data: 12/12/2018, Categorie: Etero Autore: sexwillerxxx

    ... spingeva a mostrare tutta la voglia di essere deflorata...la voglia di sentirsi donna.
    
    Mi spogliai e lei alzò la gonna divaricando le gambe e mi mostrò la vagina bagnata. Le salii sopra e ci guardammo negli occhi come due innamorati e attesi il "si" per entrare in lei. Appoggiai il mio membro alle sue grandi labbra e lei si rillassò e poi, con una spinta dolce ma decisa di entrarle in fondo, sentimmo le nostre carni diventare un tutt'uno.
    
    Tilde fece una smorfia di dolore che sfociò in lieve sorriso. Era ormai donna e la cosa la appagava. "Ti ho fatto male?" chiesi e lei mi rassicurò "Si... ma ora sto bene...ho poca sensibilità, ma sto bene!" e mi baciò iniziando a spingere il suo bacino al mio e per qualche minuto ci amammo così. Eravamo accaldati e scivolosi, Tilde stese le braccia dietro di se e sfilò il vestito che le era rimasto aggrovigliato addosso ed afferrò la testiera del letto. La vista di lei tutta sudata con i capezzoli irti e l'odore di sesso che emanava la sua pelle giovane e sudata mi fece perdere il controllo. Infilai le mani sotto al suo sedere, mi inginocchiai e iniziai a spingere forte tra i suoi " Si...siiii...siiiii". La sensibilità stava tornando ed io avevo piacere nel vederla godere. Il suo seno sodo fluttuava avanti e indietro e i suoi capelli di grano sbattevano infrangendosi come onde sul cuscino. Tilde gemeva " ahhh aaaaahhh" fino a quando afferrò le coperte stringendole come se volesse rimanere ad esse ancorata ed emise l'ultimo " ...
    ... aaaahhhhhhhhhhh". Ebbe un orgasmo potentissimo che fu subito seguito dal mio che, uscendo prontamente da lei, la schizzò sul ventre e sul seno. La cosa la fece rimanere quasi male, povera Tilde, non aveva mai visto il seme di un uomo. Ma poi vedendosi tutta sporca fece un sorriso e con un dito ne prelevò un pò dalla sua pancia e se la porto prima al naso esclamando " è calda!" e poi mese un dito in bocca per sentirne il sapore. La sua timidezza, la sua ingenuità e la sua verginità erano ormai cose passate. Come teneri amanti ci coccolammo con carezze e baci e notammo che il sole era quasi dietro le colline, l'idillio era purtroppo terminato e ci rivestimmo.
    
    Tilde riprese l'abito della padrona per riappenderlo al suo posto e sbiancò, impietrita come se avesse visto Medusa. Mi avvicinai per accertarmi che stesse bene ma vedendo il vestito della Padrona nelle sue mani mi uscì solo "Cristo!!! Tilde!!! E adesso?". L'abito aveva una macchia di sangue nel posteriore. Era il sangue di una vergine, quello di Tilde. Ci guardammo ed i nostri cuori battevano forte, non era passione bensì paura. Dopo solo un istante sentimmo la campanella della porta riecheggiare fino dentro la stanza, la Padrona ed i suoi ospiti erano giunti per cenare.
    
    Con tono deciso esclamai "Tilde vai ad aprire, falli accomodare, poi avvisa in cucina del loro arrivo e vai a lavarti..fai presto!" e accompagnai la frase con una carezza. Tilde annui e con gli occhi lucidi andò ad aprire.
    
    Io non sapevo che fare in realtà ...