Esperienza particolari di una signora perbene capitolo 2
Data: 13/12/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Bastardo senza gloria
Isabella quella mattina sul lavoro non riusciva a riportare la mente alle incombenze che le si presentavano. Già un paio di volte aveva dato segno di essere distratta e, peggio di tutte, questo era accaduto alla riunione operativa dei dirigenti. Il direttore generale l’aveva guardata sorpreso e infastidito quando si era dovuta giustificare. Un leggero bruciore le partiva dal culo che, per la prima volta, la notte precedente era stato forzato. Ma non era quello che la distraeva. La pomata emolliente con cui si era ripassata la corolla era stata sufficiente a far passare il dolore. No, quello che occupava la sua mente era la lussuria di asservimento che le era scattata. Aveva pianto quando era stata umiliata, ma era di rabbia. Ricordava di essersi rivestita e di aver sceso le scale. Aveva esitato quando si era accorta di dover passare nella sala piena di maghrebini, ma poi qualcosa era scattato in lei e, con una nuova eccitazione, aveva attraversato quella folla laida. “Si “ pensava “guardatemi.. so cosa pensate... ecco una che se lo è appena fatto mettere! ..” sentiva il desiderio di questi che le bruciava la pelle. Era scesa rapidamente, salita in macchina per dirigersi a casa. Ma non ce l’aveva fatta. Aveva accostato in un posto un po’ nascosto e calate le mutandine si era masturbata selvaggiamente. In altre situazioni avrebbe pensato che dopo una esperienza del genere si sarebbe precipitata in bagno a togliersi di dosso la lordura della copula. Invece aveva attraversato la ...
... casa levandosi i vestiti di dosso, buttandosi sul letto e masturbandosi nuovamente. Non era riuscita a venire, allora in preda alla frenesia si era recata in cucina e aveva controllato quello che aveva. Un cetriolo le era sembrato adatto alla bisogna. Lo aveva unto con un po’ di sapone vaginale ed era tornata sul letto dove se lo era infilato lentamente nel culo. Poi aveva ripreso a toccarsi la figa finchè non era finalmente venuta. Aveva sempre disprezzato le donne che ricorrevano a gadget e ora si trovava a godere con un ortaggio infilato nel culo. A questo stava pensando mentre la forza dell’abitudine la costringeva a guardare i reports e i documenti di lavoro. Si chiedeva cosa stesse mai succedendole. Non solo aveva goduto come poche volte, ma una specie di compulsione le spingeva a desiderare nuovamente esperienze come quella appena trascorsa. La chiamata sul telefono della sua segretaria la scossa dai suoi pensieri “C’è qui uno che dice di aver qualcosa di personale da riferirle, mi ha detto di dirle Stella” Le sembrò che il cuore le mancasse, Stella era il nome della pensione dove era stata portata la sera prima.. “Me lo passi “disse con voce che nascondeva a stento l’emozione. Attese la linea e, come per abitudine, si pronunciò “Pronto, dottoressa Combi..” “Ma che dottoressa, .. sei la troia rotta in culo!” La violenza della frase la colpì, non poteva alzare la voce e temeva che interrompere la conversazione sarebbe stato peggio. “Si, Si.. sono io.., ma mi dica, come ...