1. Non potevo immaginare quello che sarebbe successo


    Data: 14/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    (Racconto n. 76)
    
    Ieri è successo: quell’uomo mi ha abbordato. Come tutte le mattine, alla stessa ora, ero alla fermata dell’autobus per andare a scuola e c’era, come sempre, anche lui. Un uomo bellissimo, sui cinquant’anni, elegantissimo nel suo completo blu e la sua bella cravatta, diversa ogni giorno ma sempre azzeccatissima. In mano la grossa borsa in cuoio. Ho pensato che fosse avvocato o qualcosa di simile, o addirittura un giudice, perché ne aveva l’aria ed il bus arriva fino ai tribunali. Sempre rasatissimo ma avevo capito che addosso era molto peloso perché il pelo gli usciva anche dai polsini e dall’allacciatura della camicia. La testa completamente rasata e con una mascella volitiva che lo rendeva estremamente virile.
    
    Lo so, è più vecchio di mio padre, che ha 40 anni (altro mio grande idolo), ma ne sono rimasto affascinato sin dal primo giorno che ci siamo incontrati. Niente lasciava pensare che anche a lui piacciono i maschietti, anche per il fatto che, ben in vista all’anulare, portava la fede di matrimonio.
    
    Anche a lui sono piaciuto subito e subito i nostri sguardi si sono incollati, così, tutti i giorni, per tanti giorni, troppi giorni. Anche ieri l’autobus era zeppo di gente ma, quando siamo saliti, è riuscito a restarmi vicino e, ad un certo punto, ho sentito la sua grossa mano afferrare saldamente il mio culetto.
    
    Ho fatto finta di niente e sono rimasto immobile, ma mi sentivo svenire dall’emozione. Così ha capito che ci stavo ed ha cominciato a ...
    ... palparmi fino a premermi un dito nel solco del sedere.
    
    La cosa è andata avanti per un po’ poi fortuna ha voluto che proprio allora due, che si trovavano davanti a noi, si sono alzati ed hanno liberato due posti di quelli affiancati. Io mi sono subito infilato verso il sedile del finestrino e lui si è sistemato accanto, con la borsa sulle ginocchia. Le nostre cosce sono entrate in contatto: la mia, piccola e morbida, e la sua, grossa, dura e muscolosa. Ho sentito una scarica di adrenalina scorrermi per tutto il corpo. Ancora uno sguardo e ci siamo sorrisi. La sua mano si è posata sulla mia coscia poi, approfittando della copertura offerta dalla borsa, ha preso la mia e l’ha posata sul suo pacco. Attraverso la stoffa, gli ho sentito il cazzo grosso e rigido.
    
    “Vedi che effetto mi fai?”, mi ha sussurrato. Io non sono riuscito a spiccicare parola. Devo essere arrossito ed ho abbassato la testa ma non ho tolto la mano, anzi l’ho premuta ancora di più.
    
    “Piano, così mi fai venire. Tra poco tu devi scendere, se hai cinque minuti scendo con te e parliamo un po’. Ti va?” Annuii. Restammo in silenzio fino alla fermata vicina alla mia scuola e siamo scesi insieme. Ci siamo allontanati di qualche metro in un posto un po’ appartato.
    
    “Non so cosa mi è preso ma tu sei così bello…”, mi disse. “Non faccio che pensare a te. Non mi era mai successo prima. Sai che quando faccio l’amore con mia moglie penso di farlo con te? Mi sembra di aver capito che anche io ti piaccio. E’ così?”. ...
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