Non potevo immaginare quello che sarebbe successo
Data: 14/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... così da vicino mai. Inoltre, non mi aspettavo di essere avvolto da quel profumo forte e virile che mi ha spinto, con incredibile semplicità, a tirare fuori la lingua per assaggiarne il sapore. Un fremito lo ha scosso.
“Si, tesoro, prendimelo in bocca”.
Non avevo bisogno del suo invito ed ho cominciato subito a leccarlo e succhiarlo come un ossesso. Ne avevo una fame atavica ma in quanto a prenderlo in bocca è diventato sempre più difficile perché è andato ad ingrossarsi velocemente.
“Ooohhh… siii, bravo! Si vede che ti piace il cazzo! Sei proprio bravo, ragazzino”. Ce l’ho messa tutta per farlo godere. “Puttanaaa, sei proprio una troia”. Mi sembrava strano vedere un uomo maturo, che poco prima appariva così educato ed insospettabile, trasformarsi pian piano e far emergere la sua natura lasciva e volgare. Nel contempo ero orgoglioso di essere riuscito a farlo.
Cercai di infilarmene in bocca il più possibile fino a strozzarmi. Lo risputai fuori completamente lucido di bava, che aveva creato anche un filo che ne collegava la cappella alle mie labbra. Lo riaffondai e mi ritirai ancora altre volte, sempre col sottofondo dei gemiti che emetteva. Era evidente che la sua goduria aumentava sempre più e, con quella, anche la mia voglia finché mi afferrò la testa tra le sue grandi mani e la spinse verso di lui con forza. Ebbi veramente paura per la mia mascella e di morire soffocato. Ma fu un attimo e me lo tolse di colpo dalla bocca. Nonostante la sofferenza provata, ...
... allungai la lingua come per riprenderlo.
“Lascia perdere. Voglio il tuo culo. Voglio farti mia, puttanella”. Mi spinse e caddi supino di schiena, mi alzò le gambe, se le mise sulle sue larghe spalle e si abbassò a lapparmi il buchino. Istintivamente mi allargai le chiappe per aiutarlo, offrendomi a lui completamente.
“Che zoccola! Che piccola zoccola! Vuoi che ti scopo? Lo vuoi il mio cazzone in culo?”
“Si, si, la prego”. Ormai ero completamente in balìa della libidine, fino ad allora mai provata così forte.
“Me l’hai chiesto tu” e puntò il grosso glande al mio buchino vergine. Io non glielo dissi ma credo che lui lo abbia capito perché, contrariamente a quanto sembrava che stesse per fare, spinse con decisione ma anche con estrema delicatezza, lentamente. La cappella, intrisa della mia saliva, mi ruppe l’anello anale ed entrò, poi si fermò per farmici abituare. Il dolore fu lieve. Mi aspettavo di peggio. Quando vide che ero tranquillo dette un’altra leggera spinta ed il cazzo cominciò ad affondare e si fermò di nuovo.
Non ce la facevo più, avevo voglia di essere scopato come si deve e lo incitai: “La prego, lo voglio tutto dentro”.
“Sei proprio una troietta affamata. Reggiti forte perché adesso ti sbatto come si deve”. Affondò lentamente ma con decisione fino in fondo. Sentii il suo pelo pubico e le grosse palle pelose che aderivano alla mia carne più tenera. Emisi un lieve gemito più di soddisfazione che di dolore, e se ne accorse.
Prese a stantuffarmi con ...