1. Si accettano caramelle dagli sconosciuti - VI


    Data: 02/10/2017, Categorie: Etero Autore: Molly B, Fonte: EroticiRacconti

    Sono avvolta dai marmi bluastri del suo bagno. Esito a spogliarmi, nonostante la voglia, a causa del suo sguardo... Sembra stranito, indeciso sul da farsi. Ho ancora il vibratore saldamente infilato nella figa, sotto il vestito, con la sua lunga coda a lambirmi il clitoride. Non l'ha più acceso, dopo avermi fatta venire al ristorante sotto gli occhi di quell'uomo grasso. Arrossisco a ripensarci. Se ne accorge. Si accorge sempre di tutto. "Che c'è, gattina?" "Ripensavo...." "A?" "A quell'uomo che mi fissava". Con gesti lenti e studiati mi spoglia, la stoffa mi abbandona poco a poco. Toglie repentinamente il vibratore che lui stesso aveva posizionato, strappandomi un sospiro. "Lo vorresti ancora qui a fissarti?" "No, fissami tu". Sotto l'acqua bollente della doccia, non mi leva gli occhi di dosso. Osserva la mia pelle candida incendiarsi a contatto con l'acqua; è talmente delicata da colorarsi con lunghe striature rosse, quasi fossero colpi di frusta. A mia volta non so fare altro che perdermi sul suo corpo armonico, capace di accendermi con un solo movimento. Si anima, fa ciò che io, imbambolata, speravo. Mi attira a sé, mi tiene per i capelli, mi bacia. Gli gemo in bocca quando mi stringe il culo, e lo sento eccitarsi contro di me. È un bisogno istintivo quello che prende entrambi: la mia voglia di sentire lui e non un misero surrogato dentro di me, la sua di avermi davvero e non guardarmi soltanto. Mi solleva una gamba, mi cerca e mi trova. Con la mano prima, con la sua ...
    ... erezione poi. Mi perdo nelle sensazioni. Mi stringe, mi solleva quasi, per farmi mantenere l'equilibrio nonostante i suoi assalti. Ed io mi aggrappo a lui facendogli sentire le unghie sulla schiena, cercando di bilanciarmi, puntando la gamba alzata contro la parete opposta, vincendo le differenze di altezze ed il fondo scivoloso della doccia. Assecondando la voglia di sentirlo sempre più in profondità. L'orgasmo mi coglie quasi di sorpresa, tanto è rapido, mentre con una mano stringe il mio seno ed intrappola il capezzolo tra le dita. Affondo i denti nella sua spalla, col bisogno spasmodico di tutto il contatto possibile, dopo essere venuta senza che mi avesse nemmeno sfiorata in quel ristorante. Pochi colpi e mi segue, mentre l'acqua bollente ci accarezza, per poi continuare a tenermi stretta finché i nostri respiri tornano regolari. Mi asciuga piano, con un panno morbido. Mi guarda sornione mentre mi fono i capelli, sorridendogli da sotto la mia massa di boccoli castani. Ed altrettanto sornione mi accompagna in camera, tenendomi per un polso come se avesse paura di un mio smarrire la via. "Ti voglio ancora" mormora, mentre i baci si fanno via via più urgenti, sfumando dal dolce alla passione pura. "Ti voglio di più" rispondo di rimando "ma non smettere di toccarmi. Non mi abbandonare di nuovo". Sorride a quella richiesta. Mi stende sul letto, a gesti morbidi mi posiziona come fossi una bambola di stoffa. A pancia in su, braccia distese verso la testa del letto, gambe appena ...
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