1. Si accettano caramelle dagli sconosciuti - VI


    Data: 02/10/2017, Categorie: Etero Autore: Molly B, Fonte: EroticiRacconti

    ... allargate. Leggo ammirazione nei suoi occhi mentre mi guarda, e questo mi eccita e mi rende orgogliosa. La donna che su quel treno sperava solo di arrivare velocemente a casa, per passare un fine settimana in solitudine, è distante anni luce. Si mette a cavalcioni su di me. Ho il suo cazzo svettante davanti agli occhi, turgido ma troppo in alto perché io possa raggiungerlo con la bocca come vorrei. Resta volutamente lì a farmi voglia, mentre sento una corda stringermi i polsi. Mi lega alla elegante testiera del letto in ferro battuto. Poi si abbassa, quanto basta per percorrermi il viso con la cappella già lucida, lasciando lunghe strie umide sulla mia pelle. Lo cerco, voltandomi, con la lingua e con le labbra. Mi concede solo di sfiorarlo. La voglia di entrambi cresce, in questo gioco a rincorrersi dove non si capisce chi sia il gatto e chi il topo. Il suo gusto mi agita, risveglia i miei istinti più di quanto già non lo siano. Sento la consistenza delicata e calda dei coglioni su una guancia, e subito le mie labbra li avvolgono. Sospira di piacere, e io mugolo di rimando. Mi scruta mentre si sistema tra le mie gambe e prende a baciarmi ai lati della bocca. Mi morde le labbra, gioca a sfiorarle con la punta della lingua. A ritrarsi senza che possa inseguirlo. Mi sovrasta col suo corpo, mi accarezza con una mano il collo e poi scende, afferrando il seno, torturando alternativamente i capezzoli sporgenti e vogliosi. Silenzia con le sue labbra i miei sospiri di piacere e ...
    ... ancora scende, dedicandosi a mano piena alla mia figa sempre calda e desiderosa di lui. Traccia un sentiero di baci sulla mia pelle, e anche la bocca vi si rivolge. Sento la lingua esplorarmi, l'accenno di barba grattare appena mentre mi succhia il clitoride fremente. Mi agito dal piacere, allargando sempre più le gambe in un chiaro invito a proseguire. Mi inarco facendo forza sulla corda, maledicendo il non poterlo toccare e benedicendo insieme quella posizione che aumenta ogni sensazione. Si ferma appena prima dell’orgasmo. Mi regala un'ultima espressione, a metà tra il serio ed il rassicurante come solo lui sa fare, prima di voltarmi di peso a pancia sotto. Posso solo sentirlo, sono cieca pur senza essere bendata. Mi allarga con le mani e riprende a leccarmi. Mi alzo appena sulle ginocchia per rendergli più facile l'atto, e lui mi lecca più forte. La sua lingua mi percorre dalla figa al forellino meno violato, lento quanto basta per farmi gemere senza riportarmi vicina a godere. È eccitante da morire. Strofina il dorso della mano sul mio clitoride, la pelle più ruvida mi strappa l’ennesimo sospiro. “Come sei bagnata…” mormora distrattamente. Armeggia con le corde, le allenta. Pur a polsi legati, posso muovere le braccia liberamente. Mi afferra per le gambe e mi trascina verso di lui, all’indietro. Mi ritrovo appoggiata al margine del letto solo con gli avambracci, con i fianchi sollevati dalle sue mani forti e le gambe strette intorno alla sua vita. Mi penetra così, tenendomi ...