Una favola - La ragazza nera come la notte
Data: 19/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Edipo
La tensione e la stanchezza accumulata durante il giorno si fecero sentire. Dopo una lauta cena, il giovane cavaliere si coricò e dormì profondamente, sognando il giorno dello sposalizio con la principessa. Lei era di una bellezza che nessuna lingua può descrivere, che nessun pittore può dipingere, che nessun poeta può cantare. Al risveglio un'immagine inquietante gli si presentò, dandogli l'impressione di stare ancora sognando. Un uomo nero di smisurata altezza lo guardava; le vesti che indossava non potevano celare la muscolatura impressionante, la forza che suggeriva la sua figura. Il cavaliere pallido pensò con raccapriccio che se il gigante nero avesse voluto stritolarlo nel sonno, sarebbe morto in un istante. Lo spaventoso incubo si inchinò leggermente, poi fece capire con i gesti che lo avrebbe atteso fuori. Mentre si rivestiva il nostro eroe vide dalla finestra della stanza il gigante che attendeva davanti a una carrozza bianca più della neve e dava l'impressione di parlare con qualcuno seduto all'interno. Dopo essersi munito della spada il giovane uscì dalla locanda e si diresse alla carrozza. Il gigantesco figuro gli aprì lo sportello e lo invitò a salire. L'interno della carrozza era bianco come l'esterno e tutto questo rendeva ancora più scura come la notte la venere dalla pelle d'ebano che sedeva di fronte a lui. Le sue vesti erano tessute d'oro, collana e bracciali di perle le ornavano il collo e le braccia. Un lieve sorriso concluse l'esame che la donna fece ...
... rapidamente su di lui. "Chi sei ?" chiese il giovane. "Ti importa il mio nome ? Come si chiamavano la ragazza bruna e la ragazza bionda che hai incontrato nei giorni scorsi ?" Parlava con una cadenza straniera ma pronunciava in modo chiaro le parole. "Non lo so". "Non ti sei nemmeno preoccupato di sapere il loro nome ?" "Non mi interessava". "C'hai fatto l'amore ?" "Sì". "E tu non vuoi nemmeno sapere come si chiama la donna che ti sta dando il suo corpo ? Cosa sei, una bestia ?" "Con che diritto mi parli così ? Tu certo sei una schiava". "Sono una principessa di sangue reale, o meglio, lo ero nel mio paese. Poi uomini bianchi sono venuti un giorno dicendo che anche loro avevano il diritto di avere un posto al sole, anche loro avevano il diritto di mietere dove non avevano seminato, anche loro avevano il diritto di violare donne che non erano le loro. E poi non erano nemmeno donne ma negre, creature senza pudore che giravano con le tette al vento, le gambe scoperte, cose che da loro si potevano vedere solo nei bordelli. Erano venuti a fondare un impero, dovevano dare a quel paese un altro re, in cambio potevano prendersi il corpo delle donne di quei selvaggi. Le principesse come me erano preda della casa reale, le mogli, le figlie e le sorelle degli uomini del popolo erano a disposizione dei soldati. Le più belle se le tiravano a sorte gli ufficiali e gli alti personaggi venuti a cercare fortuna, quelli che facevano passare un incidente di caccia o di pesca in cui avevano perso ...