Una favola - La ragazza nera come la notte
Data: 19/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Edipo
... sventrare la gente senza sporcarsi. "Servite il pranzo!", ordinò la padrona del gigante. Si avviarono verso una grande sala da pranzo in cui un enorme tavolo di legno massiccio era apparecchiato per il pasto. La donna si mise a capotavola e fece accomodare il cavaliere accanto a sè. Venne portata una pietanza che emanava un piacevole profumo. "Questa carne è condita di spezie e aromi del mio paese. E' carne di porco, di quel porco che Malik ha ucciso poco fa e queste polpette che vedi galleggiare nel sugo altro non sono che i suoi testicoli". Il cavaliere si alzò alla vista di quell'orrore e stava fuggendo ma la voce della nera signora lo fermò. "Se fuggi, hai perso; se mangi, hai superato la prova". Potete immaginare il raccapriccio del giovane diventato per l'occasione più pallido del solito. Poscia, più che lo schifo potè la brama di giungere alla sua meta. Mangiò, dunque. Una risata accolse la fine del suo lugubre pasto. "Bravo, hai superato anche questa prova" gli disse la donna ma lui era già corso a vomitare quel che aveva in corpo. Tornò più morto che vivo, con il disgusto ancora vivo negli occhi. "Eppure era cucinata bene" disse beffarda la sua ospite, "era squisita carne di vitello e quei rognoni avevano un aspetto invitante". "Vuoi dire che non era ....." "Voglio dire che la vera carne di quel porco ora Malik la sta dando da mangiare ai cani. Ma non temere: è come se la avessi mangiata veramente, quindi hai vinto". Lo fissò a lungo, provocante. "Vai a riposare, ...
... ora". I servi lo condussero in una camera dalle pareti dipinte di fiori di tutti i tipi ma il nostro amico non era in animo di ammirare quelle pitture floreali. Dormì un sonno agitato e sconnesso e quando si ridestò una nuova incredibile visione gli si rivelò: la principessa nera era davanti a lui, completamente nuda. Era il corpo più perfetto che uomo avesse mai visto: le gambe lunghe e corpose, i fianchi morbidi, le braccia flessuose, i seni grandi e sodi, la linea perfetta delle parti che avvolgevano le due rientranze, quella anteriore resa più invitante dalla rasatura dei peli e quella posteriore tutta da svelare. La venere nera gli si offriva e il giovane già era sul punto di dare l'assalto a quella fortezza dal ponte abbassato che un ordine lo fermò. "Attendi: davanti alla porta c'è Malik che ascolta e può entrare qualora io lo chiamassi". Il pensiero del gigante trattenne il giovin signore. "Sta a te decidere: puoi avere il mio corpo ma in questo caso rinuncerai alla mano della principessa". "Grazie per avermi fermato in tempo, non vale la pena rinunciare a un trono per un corpo di donna". "Pensaci: la tua regale sposa avrà un corpo bello come il mio ?" "Non lo so ma sicuramente sarà un corpo bianco come il giorno e non nero come la notte". La dama nera fremette di collera e preso un lenzuolo si ricoprì alla svelta. "Sei solo un ambizioso miserabile e non meriti di continuare a vedere un simile gioiello. Sto pensando se chiamare il mio servo e farti sventrare davanti a ...