Follia...
Data: 20/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: ilrosso
Sei una puttana, mi hai invitato a cena a casa tua, con il tuo sorriso di sempre, dicendomi che il pescatore era con amici ed ora, invece, tuo marito è qui, seduto accanto a me, puttana!
Mi provochi, fissi i miei occhi con desiderio, sfiori la mia mano sul tavolo, ridi sguaiata e scherzi pesantemente.
Non contenta allunghi di tanto in tanto il tuo piede sotto il tavolo strusciandolo sulle mie gambe, ho il cazzo di marmo, di guardo con odio, pagherai questa serata a caro prezzo, il fatto è che ne sei consapevole, il gioco ti sta eccitando all’inverosimile ed hai perso il controllo.
Ora il movimento del tuo arto inferiore si è spostato in mezzo alle gambe, immediatamente ti sei accorta del mio stato e sei scoppiata in una fragorosa risata che a sorpreso pure lui, ora ti odio, il mio è vero odio.
Continui ad accarezzare i miei genitali lentamente, mi stai masturbando, con un graduale movimento abbasso la mano sinistra e cerco d’afferrare l’estremità torturatrice, purtroppo te ne accorgi ritraendolo e riesco solamente a sfiorati con la punta delle dita.
Comunque una sorte d’effetto l’ottengo, interrompo l’attimo, mi giro verso Marco e gli chiedo se è possibile alzare il volume della musica perché molto piacevole.
Deve leggersi sul mio volto lo stato d’eccitazione perché tuo marito inizia a farmi strane domande, mentre tu lo guardi sorridendo alzando l’ennesimo calice di vino, forse ti serve solo per placare le tue paure, dopo tutte le aperte provocazioni ora ...
... vieni sommersa da uno smarrimento di chi si sente in reale pericolo.
Pericolo scampato, ho ancora il pene in erezione ma la cena è finita, tra poco uscirò, l’aria fresca della notte mi aiuterà a non pensarti, saluto informalmente, con tanto di baci ad entrambi e riesco finalmente ad uscire, e….. e rientro a casa!
Sono estremamente lucido e già sto pensando che domani sei in studio da me alle 13:00 e cioè alla chiusura…
Puntualmente ti presenti in orario, so che Marco è al lavoro e che il prossimo appuntamento sarà alle 16:00.
Bussi, chiedi permesso, oltrepassi l’uscio ed io dietro di te chiudo la porta a chiave sorridendo.
Immediatamente afferro i tuoi biondi capelli e sbatto la tua faccia al muro immobilizzandoti, cerchi di dire qualcosa ed io rispondo, alzando il tono della voce, stai zitta!
Inizio a spogliarti lentamente, premendo sempre la faccia al muro, cadono a terra la camicetta ed immediatamente dopo la minigonna in tessuto elastico che esalta le tue forme, ora sei con il solo reggiseno ed un misero tanga.
Avvicino la mia bocca alla tua, tu pensi che l’impeto passionale si stia arginando, invece, ti sputo in faccia urlandoti cagna, ti strappo i due indumenti intimi che ancora vesti ed ora sei nuda, in piedi con la faccia ormai schiacciata al muro.
Hai gli occhi chiusi mentre delicatamente sfioro il tuo caldo seno, con due calci alle caviglie ti allargo le gambe, con una mano libero il mio sesso, faccio forza contro il tuo ano, lo sento cedere e ...