La sposina
Data: 20/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Monellina89
... disse che era eccitato quanto lei.
Lui cogliendo quel momento carico di ardore e desiderio, le propose un'incontro per sfogare la loro eccitazione.
Angela presa dalla voglia e dal momento rispose di si e la fortuna volle che non fossero distanti.
Si misero d'accordo per incontrarsi il giorno dopo alle 10 in un'albergo nella città di lei, si scambiaro i numeri promettendosi di non cercarsi fino all'indomani poiché entrambi erano sposati e si salutarono.
Angela era piena di desiderio e pensando all'incontro con lo sconosciuto e alle sue foto, decise che si sarebbe toccata come sempre, ma stavolta avrebbe immaginato lui, aspettando che ciò diventasse realtà.
L'incontro tutta la notte atteso e bramato finalmente stava arrivando, era davanti alla porta dell'albergo, leggermente in anticipo, fremeva dal desiderio e non vedeva l'ora d'incontrarlo.
Il cellulare gli squillò era un messaggio:
"Ti attendo in camera, vai dal portiere e chiedigli del signor Belvedere"
Angela andò dal portiere e fece ciò che gli aveva detto. L'addetto della reception l'accompagnò fino alla sua camera.
Adesso per meglio entrare nel racconto ho bisogno di abbandonare il mio ruolo di narratore, ed entrare nei panni di lei, cosi da trasmettervi ogni minimo particolare.
Ogni passo che mi avvicinava a lui, mi rendeva impaziente e piena di voglia di scoprire quel piacere da tempo negato.
Davanti alla sua porta bussai e non ci fù risposta, fù l'uomo che mi aveva accompagnata fin ...
... lì a consegnarmi la chiave per entrare, appoggiai la chiave sul lettore e mi ritrovai in un corridoio, in terra ben visibile c'era una busta che raccolsi e lessi:
"Se vorrai proseguire in questa avventura, sappi che qua dentro tu sarai tutto ciò che io voglio, qui sono il tuo padrone e tu la mia sottomessa, quindi vai in bagno e preparati per me con quello che ho deciso di vederti addosso"
La situazione mi eccitava ancora di più, adoravo che lui mi dicesse cosa fare, mi faceva impazzire.
In bagno ad attendermi c'era un'altra lettera, che spiegava come mi dovevo vestire e truccare.
Mi denudai di tutti i miei abiti e rimasi completamente nuda, presi il reggicalze nero e rosso in pizzo e lo indossai, poi le calze velate color carne e le agganciai ad esso, il corpetto steccato di raso e pizzo nero e rosso, che mi stringeva quasi torgliendomi il fiato; quel corpetto faceva strabuzzare fuori gran parte dei miei seni generosi.
Infine indossai dei tacchi a spillo vertiginosi, di colore rosso lucido con un leggero plateau; poi mi dedicai al trucco, ombretto nero e grigio per gli occhi, con la matita nera molto pronuciata e sulla mia bocca un rossetto rosso come il fuoco; i miei capelli, invece sciolti e mossi come già avevo.
Adesso ero pronta potevo andare da lui, aprìi la porta che portava alla camera, era buia e dentro sembrava non esserci nessuno, anche se sapevo che non era così, perché sentivo i suoi occhi che mi osservavano desideroso e bramoso di possedermi, la ...