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La Coinquilina Cap. 21
Data: 21/12/2018, Categorie: Voyeur Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti
... voglia di carne...te lo dico io, altro che gelato…! Gustavo si girò di scatto, quasi spaventato. Dietro di lui un uomo sulla sessantina con un torso villoso ed una pancia pronunciata, testimonianza pulsante delle grandi bevute di birre che lo avevano accompagnato dall’adolescenza fino a quel giorno. Si allontanò subito senza attendere la risposta del suo interlocutore e si sedette ad un tavolo con delle carte in mano. Gustavo prese quell’interruzione non richiesta come una sfida. Sentì la pressione del sangue accelerare e si avvicinò a Sara. “Presi i gelati? Sediamoci dai” Scelse il tavolino con il campo visivo più idoneo a quello dell’uomo. Lo osservò per un istante: aveva iniziato un solitario, forse in attesa di alcuni amici. Sara si sedette comodamente ed iniziò a scartare il suo Magnum. Lo stesso fece Gustavo con il suo cornetto.Decise di non togliersi gli occhiali da sole per circoscrivere bene la situazione. Le labbra carnose di Sara si adagiarono sulla copertura di cioccolato al fine di scioglierlo. Il suo sguardo era rivolto verso il mare, assente e rilassato, quasi sicuramente ignaro dei possibili voyeurs in giro. Tirò su la gamba destra appoggiando il piede sulla sedia. Azione che passò in un primo momento inosservata agli occhi del suo compagno, fino a quando i suoi occhi non si posarono di nuovo sull’uomo: aveva una carta in mano che non stava guardando. I suoi occhi erano rivolti altrove, in direzione Sara. Gustavo le prese con una mano il volto, con la scusa ...
... di pulirle una guancia sporca di cioccolato. Abbassò gli occhi e vide che in quella posizione il suo minuscolo slip si era ormai perso tra le sue grandi labbra, lasciando intravedere il suo sesso leggermente dilatato da tale posizione.Ecco cosa stava fissando quello sconosciuto. Decise di lasciarsi andare. Oramai si era abituato a farlo, le sue inibizioni erano diventate come i finali dei quadri di quei video games degli anni 80, dove si presentava la sfida finale, il mostro da abbattere per proseguire con il gioco. Le pulì la guancia e le sfiorò le labbra con il pollice. Iniziò a baciarla con trasporto, ma senza esagerare. Sapeva quanto la facesse eccitare. Sapeva come avrebbe reagito il suo corpo. L’uomo davanti a loro posò l’ultima carta che aveva in mano sul tavolo e si perse in quella donna seduta. Le labbra di quei due giovani si intrecciavano con delicatezza, non vi era scandalo. Tuttavia quello che più attirò la sua attenzione fu la reazione del corpo di Sara. Quella maglia a rete non nascondeva nulla dei suoi prorompenti seni che pian piano iniziarono ad irrigidirsi all’unisono con i suoi capezzoli. Si poteva notare come riuscissero a scappare dai buchi della rete quasi a voler esplodere da un momento all’altro. Gli parve un regalo dal cielo, una ricompensa per tutti i soldi spesi nei cinema a luci rosse, quando ancora esistevano, quando ancora aveva un senso andarci. Le gambe di Sara si erano ulteriormente allargate molto probabilmente inconsciamente: il sottile ...